Il matrimonio a Milano – di Luca Miraglia

E’ un giorno livido, tipicamente milanese.
In Piazza Duomo il solito via vai di turisti affascinati e milanesi indaffarati.
Anche lui e lei sono lì, tenendosi per mano.
Avevano sperato in una luce più entusiasta per quel giorno speciale: il giorno del loro matrimonio.
Lui un po’ avanti con gli anni, per niente bello ma con un sorriso aperto che mascherava però le sue manie ossessive da scapolo quasi impenitente.
Lei molto più giovane, ultima di una covata di figli del sud emigrati in cerca di quella fortuna che difficilmente arriva. Infatti l’ultima spiaggia era diventato questo sposalizio: non per interesse certo, ma neanche per passione.
Lì sulla piazza, per mano, entrambi agghindati per la bisogna, sono in attesa del sacerdote che li avrebbe accompagnati in una cappellina della cattedrale per consacrare con un po’ di mestizia la loro unione.
Eccolo che arriva: alto e asciutto, dal volto scavato, le mani più da contadino che da prelato.
Con un cenno sollecita gli sposi a seguirlo.
Niente codazzo di parenti o ospiti festanti, solo lui, lei e il prete contadino.
Non sembra un buon inizio, ma un attimo prima che l’improbabile terzetto scompaia nella penombra della chiesa, ecco il sole sbracciare tra la bruma e affrettarsi a lanciare loro un tiepido abbraccio.
Lui e lei sorridono confortati, il prete no.





