Lettera a Cecilia di Rossella B.: vado a Parigi

Scrivere per aspettarti – di Rossella Bonechi

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“scrivere a qualcuno è l’unico modo di aspettarlo senza farsi male”                                            …io che vado e due signore che tornano…

Cara Cecilia,

ti scrivo per scusarmi ancora se nelle prossime settimane diserterò i nostri giovedì ma un’occasione come questa non potevo proprio perderla! Ho pensato che mentre il paesaggio mi scorre accanto veloce dal finestrino, scriverti fosse la cosa più vicina a quello che mi hai insegnato a fare, e ad essere sincera è anche un modo per precludermi agli sconosciuti compagni di viaggio che hanno come me un biglietto in tasca per Parigi. Non voglio conversare per forza, sorridere per garbo, scovare domande improbabili per evitare quelle banali, voglio solo godermi il viaggio, pregustare la meta, ripassare il mio zoppicante francese e…. Perchè si ferma ??? Dove siamo? Sfuggo lo sguardo interrogativo del mio vicino e leggo il cartello rimettendomi gli occhiali: ah, sì, Torino. Tappa prevista ma non mi aspettavo una sosta così lunga. Per ingannare un po’ il tempo altro non posso fare che parlarti di quel che vedo: i passeggeri del treno fermo a fianco sono tutti scesi, una folla che alla spicciolata, sgocciolando dalle portiere, intasa pian piano il binario. Parlano tra loro, un po’ si agitano, qualcuno gesticola con il capo treno. Solo una bella signora bionda, vestita elegantemente ma con brio, guarda verso di noi e per un attimo incrocia il mio sguardo e mi sorride, poi allarga le braccia come a dire “pazienza!”. Mi ha spiazzato il suo sorridermi e mi dispiace non aver fatto altrettanto. Ecco, stanno rimontando tutti sul loro treno e …. ” fermi ! fermi ! ” mi verrebbe da gridare “c’è una persona rimasta indietro che deve ancora salire !” ma posso continuare a scriverti tranquilla: con le falcate delle sue belle gambe da fenicottero ce la farà ! Sento qualcuno che dalla porta aperta le grida ” Dai, Lucia, accelera che sennò ti lascian lì !” Tutto a posto, il treno è partito e vedo scorrere i cartelli sulla fiancata : è il treno Parigi-Roma; pensa te, Cecilia, io vado e loro tornano !    

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Lettera a Cecilia di Rossella B.: vado a Parigi”

  1. una lettera che è movimento: si sente il rumore del treno, il suono del sorriso, il fruscio di una donnafenicottero anche il tuo non conversare ha un suono…..

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