Ricordare e dimenticare Parigi – di Carla Faggi

Cecilia cara, non ci crederai ma sono tornata di nuovo a Parigi. Si lo so, sono un po’ monotona, ti ho scritto tante volte di questa città, di come ha condizionato la mia vita, di come l’ho amata e poi dimenticata.
Pagine e pagine di racconti ti ho fatto, un diario dei miei primi quarant’anni. I miei studi, i miei amanti, il mio primo marito, tutti legati a questa città. La mia sofferenza quando una parte della mia Notre Dame se ne andò in fumo. Ti scrissi anche allora, ti ricordi?
Poi ,come ti dicevo, l’ho dimenticata, tutta presa dalla mia vita alla periferia di Firenze, sulle colline di Antella.
Ed ora ci sono voluta ritornare, chissà perché?
Non ho trovato niente di quello che avevo lasciato, non la mia irrequietezza, la voglia di continui cambiamenti, il mio sentirmi francese, lo svegliarmi la mattina e voler fare cose importanti per sentirmi importante e fare cose libere dalle regole per sentirmi libera, niente di tutto questo ho ritrovato.
Lascio Parigi con la voglia di ritornare a casa.
Cecilia cara, ora sono ferma a Torino, il palatino si è dovuto fermare.
Mi guardo attorno e vedo una città accogliente, spaziosa, posso sentirmi bene, senza irrequietezza e frenesia, e…Cecilia non ci crederai ma ci sono pure Lucia e Rossella…ecco ora mi sento a casa! vado loro incontro e poi ti racconto, chissà cosa ci faranno…baciiii!
Anche Torino può farti sentire bene!…..
una Carla serenamente appoggiata ad un ieri frenetico, ad un oggi sereno…..ad un domani Antelloso….
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(Una parte della mia Notre Dame andò in fumo)grazie
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