Lettera a Cecilia di Sandra: torno da Livorno

Spero non sia cambiata – di Sandra Conticini

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Ciao Cecilia,

sto tornando da Livorno, perchè ricordavo di esserci stata da piccola e volevo vedere se la città era cambiata.

In quell’occasione l’acquario mi sembrò grande, ora mi è parso piccolo e un po’ malmesso, ma credo di tornarci quando avranno finito il restauro, così avrò le idee più chiare.

Sono andata a fare un giro sulla terrazza Mascagni, ristrutturata è bellissima, ma sono dovuta scappare dal vento che tirava, mi sentivo  un appiccicaticcio addosso, gli occhiali  appannati dal salmastro ed ero a disagio. Peccato, mi sarebbe piaciuto stare lì a scaldarmi al sole e a godermi la vista sul mare con quelle belle onde alte che non sai se riescono a bagnarti o se ce la fai a scappare. Da ragazzi il mare mosso era un bel divertimento, non dava noia niente.

Ho fatto una passeggiata lungomare,  sono passata dai bagni Pancaldi, anche quelli un tantino fatiscenti,  sinceramente non capisco come fanno a stare su quei lastroni di cemento a prendere il sole in piena estate. Da lì ci sono passati principi, principesse, scrittori importanti, diciamo un turismo aristocratico, ma ora i tempi e le persone sono cambiate e bisognerebbe dargli una bella rinfrescata. 

Quello che mi affascinò anche da piccola fu il palazzo dell’Accademia Navale, tutti quei marinai in giro per la città e, ricordo ancora oggi l’entusiasmo del babbo che finalmente ebbe la soddisfazione di visitare la nave “Amerigo Vespucci”, per lui un mito.

Un’altra tappa, visto l’ora, è stata andare a mangiare un po’ di pesce da  “Melafumo”. Un’osteria tipica di Livorno senza nessunissima pretesa, ma caratteristica già da fuori. Pieno di bandiere portate da tutto il mondo, ogni tanto c’è qualche maglietta, fotografia del Che Guevara,  sciarpe e cappelli della squadre del Livorno, tavoli, sedie, piatti, bicchieri tutti diversi l’uno dall’altro. Ogni tanto qualcuno inizia a cantare e altri gli vanno dietro. Insomma un ambiente allegro, ma tranquillo, tanto che il tempo si è fermato. Ho dovuto una corsa per prendere il treno.

Sto arrivando a Firenze, ti saluto sperando di non averti annoiato.

Un abbraccio

Sandra

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Lettera a Cecilia di Sandra: torno da Livorno”

  1. Che belle le lettere e che bello fare un tour in città attraverso le parole scritte.
    Grazie per questo viaggio! Vicky.
    P.s. una curiosità: costa molto un pranzo nella trattoria che hai citato?

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  2. ho visto una Livorno in technicolor, piena di sfumature!

    ” ogni tanto qualcuno inizia a cantare e gli altri gli vanno dietro”

    vorrei che il mondo fosse un coro…..

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