La paura che rimane di Antonella

Dopo il dolore e la rabbia, la paura – di Antonella Roselli

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All’ inizio è il dolore, appunto.
Forse ho pianto ma non ricordo .
Poi è stata la rabbia sottile a tratti violenta.
Ma quel che rimane infine è la paura e con questa ci fai i conti ogni giorno e ogni notte.
La paura la si affronta rovistando tra le cose che ancora sono possibili quelle che ancora ti possono sorprendere.
È vero: ci si aggrappa : agli affetti, ai sorrisi, agli oggetti, alle cose che ancora puoi fare.
E in questo nuovo modo di vivere vedi cose che prima solo guardavi ed è una meraviglia.
Nulla è per sempre ed è un bene sia così.

Paura bambina di Patrizia

Paura del buio – di Patrizia Fusi

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Da giovane avevo paura del buio.

Abitavo sulla collina, la strada che mi conduceva a casa aveva solo tre lampioni .

Tornavo in paese alle venti e trenta, per vincere la paura del buio lungo il tragitto mi inventai un gioco, se avevo visto un film, con la mente sceglievo un personaggio gli davo vita col pensiero, mentre camminavo nel buio vivevo avventure , viaggi, innamoramenti e con questo gioco arrivavo a casa tranquilla.

Quando c’era la luna piena che illuminava i campi che costeggiavano la strada sembrava un paesaggio fatato, il silenzio che mi circondava mi abbracciava.

Ora questa paura non la provo più, anche perché le nostre strade sono illuminate. Ho piuttosto paura di fare del male alle persone. Paura di non essere capace di fare le cose.