Ispirato al testo della canzone Voci
Voci contro il tempo – di Carmela De Pilla

Ora è muta la sua voce, ingoiata da un tempo lungo una vita, la sento nel silenzio dei ricordi, la sento nelle sue radici a cui mi sono aggrappata inconsapevole della forza che mi trascinava dentro di lui.
Resta muta la sua voce, non suona più, è nascosta nelle mie stesse radici e continua a vibrare, inconfondibile tra mille altre voci.
Ricordo bene quel giorno.
Ero ritornata a casa raggiante, una mia amica mi aveva invitata alla festa che avrebbe fatto a casa sua e io appena sedicenne, catapultata in un mondo arido, privo di qualsiasi relazione che non fosse quella familiare ero al settimo cielo.
-Devi venire Carmela, ci divertiremo vedrai e poi c’è un mio cugino che ti vuole assolutamente conoscere, da quando ti ha vista all’uscita della fabbrica non fa altro che chiedermi di te!
Gli occhi si riempirono di gioia e il cuore incominciò a ballare.
-Papà, domenica Maria fa una festa a casa sua, io vorrei andarci, mi piacerebbe tanto.
-Non se ne parla nemmeno! E chi è quest’amica? Non conosco questa gente! Non ti mando a casa di sconosciuti!
-Ma papà mi ha detto che…
-Non lo voglio nemmeno sapere, non ci vai e basta!
-Ti prego papà, non faccio niente di male e poi uno deve mettere la mano sul fuoco per capire!
Lui mi guardò diritta negli occhi e con voce ferma mi disse:
-Guarda che tanti prima di te hanno messo la mano sul fuoco e tutti sappiamo che brucia, devi ascoltare chi ha più esperienza di te!
Quella voce mi era entrata nelle vene e il sangue incominciò a scorrere come fiume in piena e per diversi giorni non gli ho rivolto la parola.
Poi ho saputo che quel cugino era molto più grande di me e chissà…forse mi voleva conoscere, ma a modo suo.
Lui aveva capito, grazie papà.