Umanità e lavoro di Rossella B.

Conoscere e conoscersi – di Rossella Bonechi

Frase ispiratrice: Quarant’anni di lavoro sono stati un lampo ma pieni dell’umanità più varia

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Quarant’anni di lavoro sono stati un attimo ma pieni dell’umanità più varia. Quante vite ho incrociato al di là e al di qua della scrivania ! Con qualcuno ho solo galleggiato a pelo d’acqua, con altri ho esplorato il mare profondo; c’è stato chi mi ha insegnato a nuotare e poi io sono stata istruttrice per chi arrivava aggrappato alla sua ciambella. Sembrava di vendere solo riposo e svago, esaudire il sogno di luoghi lontani e mari esotici, aiutare qualcuno a riassaporare casa, in realtà il vero viaggio lo facevo io ogni mattina che aprivo quella porta. Da tutto ho tratto carezze e graffi, sorrisi e mugugni, ma quei famosi quarant’anni mi hanno aperto la testa, il cuore, orizzonti e soprattutto la possibilità di conoscere: ho capito che solo la conoscenza dell’altro, anche il più antipatico, mi permetteva di superare i limiti dei miei preconcetti. Se chiudo gli occhi tante diapositive mi scorrono davanti, una appresso all’altra, e ogni tanto da un fermo immagine riemerge anche una voce o una storia che ha inciso di più. È stato faticoso lavorare al pubblico, con colleghi che non ti sei scelta, ma ognuno di quei fili che ho intrecciato al mio è presente nel disegno del mio tessuto.

Poi, oltre al lavoro, c’era la vita degli affetti profondi e cari dai quali, fortunatamente, non si va mai in pensione.

O forse sì, ma questa è un’altra storia.

Un pensiero fondamentale di Stefania

Quando la verità non la vogliamo vedere – di Stefania Bonanni

Frase ispiratrice: Con la coda dell’occhio trascino un pensiero improvviso

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Certo, quando finalmente le cose appaiono chiare, fanno male davvero

Quello che non avrei mai voluto sapere, era che lei fosse stata così tanto male. Eppure era ovvio, banale, inevitabile, che quello che era successo, altro non fosse che il frutto di una grande sofferenza. Ero io che non volevo sapere. Ero disposta a pensare ad una follia, perfino ad un attimo di lucidità estrema, a qualunque motivazione, ma non che lei stesse male.

Eppure la sequenza temporale dei fatti era uno specchio chiaro, di tanto malessere. Eppure non avrei voluto sapere. Che stessi male io e che avessi messo in atto trucchi per divagare, mi faceva fermare un attimo prima che tutto accadesse, ma alla lunga non mi e’ bastato. C’era sempre un pensiero altro. Ogni guizzo, ogni divagazione e’ sempre stato per un attimo. In fondo, in coda, sotto, c’è sempre stato il suo dolore, e la mia incapacità di farci i conti.

Ora lo so, chiaro e per sempre, che mi porto dietro e dentro un pensiero che farà da sbarramento a tutti gli altri.

Tanti fiori per Sandra

Un mare di fiori – di Sandra Conticini

Frase ispiratrice: VORREI RICOPRIRTI DI FIORI, CORRERE ANCORA CON TE!

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Quando è arrivata quella bestia nera non avevo pensato che potesse succedere proprio a me… anzi a noi, o almeno in quel momento, troppo presto per tutti!

Certo non è che a chi succedono queste cose la bestia manda un avviso qualche tempo prima.

Tante volte ho pensato – Per fortuna -, altrimenti sarebbe una vita con un’ansia infinita.

All’inizio mi sono sentita abbandonata, convinta che ti avrei voluto seguire, tanto che scopo poteva avere la mia vita? Però più ci pensavo e più mi accorgevo di non potermelo permettere, dovevo pensare al nostro bel fiore, che sicuramente anche lei si sarà sentita tradita e stordita, in poco tempo sei sparito nel niente.  Non riusciva a capire perchè non avevi potuto salvarti da quella bestiaccia, che quando arriva la pace è finita!

Così con tanta fatica ho cercato di dedicarmi al meglio a quello che dovevo fare, ma non è stato un gioco.

Se guardo indietro mi accorgo che  soddisfazioni ne ho avute, ma sicuramente non sono state vissute come se fossi stato con noi.

 Ci sei mancato e ci manchi anche a distanza di tanto tempo, ed ancora quando il cuore me lo dice ti vengo a trovare e ti ricopro di fiori, ma non volevo che fosse così!