Amore e morte (Rossella G.)

…continua tu….

Ticchetta calma l’acqua sulla tettoia e poi si addensa improvvisa in uno scroscio leggero che scivola per la viuzza avvolta dalla sera.  La Luna si nascondeva dietro nuvole minacciose. I nostri passi incerti sulla ghiaia tradivano la paura di quel luogo spettrale.  L’assassino era nervoso,  cercava niente e tutto. La spilla con la pietra verde smeraldo s’incontrò con le sue mani. Tornò a tempi più lontani quando lei gli aveva mostrato il lungo velo di tulle croccante tirandolo fuori dalla cassapanca. Uscì dal buio della stanza. Sui rami di un albero si è impigliato un lembo di plastica. I raggi della Luna lo illuminano, sembra un fantasma che balla.

Morire – di Rossella Gallori

Avevamo deciso tutto insieme, lui ed io, io e lui.

Nascosti da un silenzio inventato, nel nostro posto sognato e segnato.

Pioveva non so più nemmeno da quanto, acqua che sembrava musica, colonna sonora di una sera, la nostra, se non fosse stato per quel raggio di luna sciabolante ed indiscreto, il buio sarebbe stato totale. Ogni tanto un refrain stonato di ghiaia zuppa mi faceva rabbrividire, avevo freddo, troppo, avvertivo strane ed anomale presenze. …avevo indossato stupidamente quel tulle bianchiccio, sgranocchiato dai vermi sopra il nulla, le tenebre mi rendevano audace, perversa a tratti.

I miei capelli annodati in malo modo vantavano sul nastro di velluto fanè, una spilla d’oro non vero, orfana dell’ occhio destro, il sinistro, invece, brillava: smeraldoso e farlocco.

Lui era con me, fantasma mio e di altri da sempre, lo avevo incontrato in momenti così lontani e cupi, attimi dimenticati, solo le cicatrici ne portavano la memoria, lo ricordo bene quel giorno…era appoggiato ad un albero i suoi capelli grigi di anni sembravano brandelli di plastica consumata…eppure..

ORA….

Seduti sulla Cassapanca ci assaggiavamo, la sua mano mi cercava lenta, trovandomi…la sua cintura si  scioglieva, preludio di altro. Mordevo in silenzio il mio rossetto, rosso di petali d’ansia….

Quando lo sentii mio per sempre, non vidi le sue pupille assassine, né la lunga sciarpa gialla che cercava di cingermi al collo…bevevo di lui e del suo essermi accanto, vino buono…

Morii piano, ubriaca e stanca, mentre una nuvola ritardataria cercava di avvisarmi….

CALMA PIATTA DI MORTE D’ AMORE.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

8 pensieri riguardo “Amore e morte (Rossella G.)”

  1. Fantastica Rossella! Un “noir rosa” costruito in modo magistrale, scandito con precisione, ma velato da un tulle consumato dal tempo e da una plastica che non fa grazie alla vita. Brava!

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  2. Amore e morte ,un binomio inscindibile dall’inizio dei tempi ,ripreso e giocato dalla mano sapiente di chi scrive fino a renderlo una metafora del piacere supremo oltre il reale.

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