Prima frase: Lo sventurato era stato anche in prigione, per un certo periodo, malgrado proclamasse la propria estraneità ai fatti.
Seconda frase: Sfogliò ad una ad una le pagine, più volte fino a che trovò quello che cercava
Terza frase: La mia mamma lavava i panni nel fiume al lume della luna.
Sfogliò ad una ad una le pagine più volte finché trovò quello che cercava
Pagine antiche – di Sandra Conticini

Era lì perché ormai quella casa non aveva più senso di esistere, anche lei, ultima rimasta, l’aveva lasciata.
Ora si sentiva in prima linea, con le spalle nude. Che brutta sensazione era quella!
Quanta fatica dover scegliere quello che poteva rimanere e quello che doveva buttare. Ogni oggetto che le passava per le mani le ricordava qualcosa, e cominciava a piangere perchè non sarebbe mai voluta arrivare a quei monenti.
Tanti anni prima si ricordava di aver trovato, per caso, uno di quei quaderni un po’ ingialliti con la copertina nera e le righe rosse e di aver iniziato a leggere qualche riga, ma senza accorgersene gli fu tolto di mano, dicendo che quelle cose non erano adatte ad una bambina.
Quel quaderno si era volatizzato e non lo aveva più visto in giro per casa. Ora lei ci sperava di ritrovarlo e poterlo leggere in santa pace.
Lo trovò in una scatola in fondo all’armadio incartato nel giornale ormai ingiallito e legato con uno spago. A quel punto si chiese se fosse giusto che lei leggesse quello che era scritto, le sembrava di fare una cattiveria alla mamma che lo aveva tenuto segreto per tanti anni. Poi decise di aprirlo e quando capì che era il diario dettagliato della malattia del fratello della mamma iniziò a piangere per la sofferenza che trapelava da quegli scritti.
Sembrava quasi impossibile che negli anni quaranta si potesse morire a ventiquattro anni per un’unghia incarnita!