La finestra dipinta – di Lucia Bettoni

Vorrei lavare questa finestra chiusa
Questa cornice così nera e opprimente sa di limiti
Troppo definita e scura mi stringe in un perimetro angusto
Questi poveri colori sbiaditi mi impediscono la vista dell’orizzonte.
Colori di sudore antico e di dolore sparso
offuscano la luce
Profumo di bianco bucato
Datemi il sapone di Marsiglia
Lo sciolgo in una vecchia bacinella
Immergo le mie mani nel liquido profumato di passato
Lavo quel colore stanco
Sento una gioia cristallina salire dentro
Lo spazio si allarga e la luce filtra di nuovo
Vedo il cielo e la punta del cipresso
Il susino appena fiorito
I gatti che si rotolano tra le margherite
Gli olivi rigogliosi e i nuovi verdi
Sapone di Marsiglia
Bianco bucato
Mani bagnate e cuore innamorato
Innamorato
Si
della vita
La vita che cinguetta anche fuori dalla finestra di questa stanza
La campana batte un colpo
forse la mezz’ora del tempo di una primavera appena iniziata
Riconfermo la bella sensazione che mi ha comunicato il tuo scritto, Lucia, appena l’ho ascoltato: ho sentito un bell’impeto di gioia e di luce limpida però cercata intenzionalmente prendendo di petto questa “cornice così nera e opprimente” e trasformandola nel tuo mezzo di apertura verso il bello. Mi piace molto.
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