Sarà che piove da sempre… – di Rossella Gallori
No, non è acqua quella che scende, sembra cenere ancora calda, sembra qualcosa che fora il mio grande ombrello, i buchi sono piccole pupille che mi guardano, ed io guardo loro, sguardi e strabici, paralleli, occhi che si incontrano pur puntando altri angoli di mondo, lacrime dal cielo, in un diluvio, che non finisce mai.
Ed io sotto questa pioggia eterna che mi ha sempre bagnata, priva di protezione, vago.
Cerco una mano, un cuore, un sorriso sincero…lo avevano detto, me lo avevano detto ed ancora lo dicono, che ci voleva coraggio…mi ci voleva coraggio!
E l’ho avuto io, l’ho avuto sempre, anche quando non sembrava, anche quando piangevo, gridavo, mangiavo troppo, mangiavo poco o ridevo di nulla, per nulla, ce l’ ho fatta, perché avevo coraggio, un po’ di inconsapevole forza, che trovavo in una piccola foto, in un fiore finto di seta sottile, un piumino da cipria, un 45 giri graffiato, credere in un cuore, si un cuore, che poi mi è caduto perché pesava troppo, ed ho affogato il viso in un golf non mio!
Coraggio per chi non c’ era mai stato, per chi era rimasto a guardare alla finestra, per tutti, ho fatto casini sempre mezza, fradicia di pianto con quell’ ombrello che non mi riparava, ho cercato un porticato, una tenda, una mano più grande della mia che proteggesse quei pochi pensieri rimasti e se non l’ ho trovata, l’ho immaginata, inventata, sognata, sei dita, otto…venti dita…una mano gigante, salvifica.
Ed ora che ho paura, ed ho finito il coraggio, cosa faccio? A chi chiedo?
Sarà che ricomincia a piovere, sempre più forte….
Cerco una parola, per capire se riesco a leggerla, a capirla, a riscriverla, a trovare le carezze di cui ho sempre più bisogno.
Sarà che piove da troppo, sembra non smetta più, piove anche quando c’è il sole e non cerco riparo, resto ferma immobile, impietrita, mi piego su me stessa, una posizione che sa solo di ansia, mi abbraccio, mi annuso …sono stanca, ho perso le chiavi, la speranza di ritrovarle, quel portachiavi, quella porta, quella casa, quelle finestre senza vetri….
Sarà che piove e non smette più, è un fiume in piena che esonda, inonda.
Nuoto male, vorrei aiutare gli altri, ma forse sto affongando e di quell’ ombrello mi restano solo appuntite stecche ed occhi ciechi nella tela lacerata, occhi che non han più voglia, come me, di guardare. Mi addormento, per quasi morire, sono stanca.
Priva di sorrisi, pesante di silenzi…..
Sarà che piove da sempre….
Poi improvvisa, un’onda tiepida e lenta mi accarezza, mi accorgo che le braccia ce la fanno ancora, trovano “ coraggio” più lente, più doloranti, braccia vecchie e consapevoli, qualcuno si appoggia:
È QUALCOSA CHE HA A CHE FARE CON ME, LONTANO, MA NON DISTANTE…..