L’ultimo atto d’amore – di Carmela De Pilla

Quanta pioggia nella sua vita, pioggia che penetra fino a scalfire le ossa, tanto freddo a cui col tempo si era abituato anche lui, ma dentro un grande deserto, qualsiasi pianta appassiva nonostante i suoi sforzi.
Si accovacciava dento di sé e si lasciava vivere dando piena libertà a un destino impietoso che si divertiva a cambiare sempre le carte con cui giocava, non aveva avuto la forza di prendere il suo cuore in mano e guardarlo con amore, non aveva avuto pietà di se stesso eppure si amava e amava la vita, ma i fili con cui avevano tessuto la sua anima erano intrecciati, ingarbugliati a tal punto che trovarne il capo era complicato anche per lui e così si allontanava sempre di più dal mondo aumentando la distanza fra lui e noi.
Se piove da troppo tempo la terra non ce la fa ad assorbire tutta l’acqua e incomincia a franare fino a distruggere qualsiasi forma di vita, anche lui, non più padrone di se stesso incominciò pian piano a rotolare, trovava conforto però nella sua bontà e intelligenza che sapeva usare con grande abilità e allora, aiutato dall’amore, rinasceva in lui la voglia di combattere
Con la stessa intelligenza riusciva a nascondere i suoi tormenti e tutti dicevamo “ Ha un carattere difficile” e così con gli occhi bendati non abbiamo capito la vera natura delle sue stranezze, non siamo riusciti a dipanare la sua matassa per farne un velo di seta e un giorno, forse nel tentativo di trovare finalmente un po’ di pace li ha stappati lui quei fili, per un attimo la morte gli è sembrata più bella della vita e se n’è andato, silenzioso come era lui, senza dire niente a nessuno.
Sono stata travolta da bufere e venti impetuosi che hanno messo a soqquadro la mia vita, tuttora cado e poi mi rialzo, ma le tante domande senza risposta mi rinnovano continuamente il dolore. Non basterebbero tutte le parole per raccontare la sua storia perciò concludo dicendo che il suo gesto è stato l’ultimo atto d’amore verso le persone che gli hanno voluto bene.


