FUOCO – di Sandra Conticini

Mi dispiace non conoscere le tradizioni o le storie contadine perchè sono una cittadina e non ho avuto nessuno che me le ha tramandate.
L’unica che ricordo è che, quando si arrivava dopo Pasqua, la mamma cercava sempre qualcuno che aveva un camino o una stufa economica per poter bruciare l’olivo benedetto e i gusci delle uova, perchè diceva che non si potevano buttare nella spazzatura. E’ stato sempre più difficile, a volte li teneva anche diversi mesi in giro per casa, così alla fine si è dovuta rassegnare.
Stare seduta davanti a un camino a guardare la legna che piano piano si consuma mi piace, mi fa sognare, mi riscalda, mi rilassa , ma dopo un po’ mi rintontisce e preferisco allontanarmi.
Comunque in tutti gli altri casi il fuoco mi mette paura, perchè per me è distruzione. Gli incendi di grandi, ma anche piccole dimensioni non perdonano, distruggono quello che trovano, boschi, alberi, case e persone, c’è solo la speranza che riescano a domarlo prima possibile.
Ricordo una vacanza in Corsica negli anni 90, eravamo in campeggio con mia figlia che avrà avuto 3 anni. Dalla spiaggia si vedeva in lontananza una nuvola di fumo. Nel giro di due ore l’incendio era arrivato vicino a noi, per fortuna riuscirono a fermarlo, ma per il resto della vacanza mi rimase la paura addosso ed ogni volta che vedo un incendio provo inquietudine.
