L’uomo guanto – di Carla Faggi

Lo evitavano tutti, era fastidioso attaccava bottone e non smetteva più, parlava, parlava, si lamentava.
Anche chi si prestava ad ascoltarlo dopo un po’ si doveva dipanare per allontanarsi perchè la sua era una invadenza anche fisica, si avvicinava quasi a toccarti e tanta era la veemenza delle sue lagnanze che il suo fiato ti bagnava e ti stordiva.
La gente del quartiere lo chiamava l’uomo guanto perchè se non potevi evitarlo e si inseriva nel tuo tempo e nel tuo spazio difficile era toglierselo di dosso, occorrevano mille acrobazie e dipanamenti per riuscirci. Proprio come un guanto che ti sta stretto.
Eppure Ettore era una brava persona, cercava solo un po’ di attenzione dopo la morte della moglie, santa donna , lei si che gli calzava proprio come un guanto della sua misura. Era perfetta per lui.
Ora ,solo, si sentiva semplicemente spaiato.