Il 25 maggio ci siamo salutati nella cornice verde del Parco di Villa Favard:
Abbiamo ripercorso tutto il cammino di questo anno:
- il primo incontro a settembre a Villa Favard, proprio dove abbiamo deciso di concludere il viaggio – ritrovarsi dopo l’estate con progetti e proposte. Decidiamo di iniziare gli incontri utilizzando Skype per evitare rischi di contagi covid che hanno ripreso a crescere.
- Cerchiamo di affinare una forma di comunicazione adatta alla videoconferenza. Stimolare al meglio la fantasia anche senza contatto diretto, con la necessità di superare il problema dei collegamenti non sempre perfetti, trovare stimoli che superino le difficoltà tecnologiche attraverso suggestioni comprensibili in ogni situazione, anche non ottimale………Abbiamo la necessità di un cambio di linguaggio comunicativo, aiutandoci con scambio di foto attraverso la chat quando non riusciamo a vederci tutti dal web.
- in ottobre i colori: l’Arancione e l’autunno, l’Indaco e il bivio da scegliere, come in un labirinto di colori, tra i suoi componenti: il Ciano e il Magenta
- Ancora un incontro in presenza e distanziati (e secondo le norme di sicurezza anticovid) a S. Quirico a Ruballa con Alberto Casini e la “guida” Roberta Tucci, l’arte, i colori, l’artigianato. Ma la situazione sanitaria non ci consente di proseguire gli incontri in presenza e riprendiamo le videoconferenze.
- a novembre le due foto “scintille”, diversamente evocative, che hanno prodotto storie di grande fantasia e originalità
- il gusto, un senso che a distanza può essere ben analizzato come mai abbiamo fatto prima, con le sue emozioni, le cucine del passato e del presente, i piatti “del cuore”, le nonne maestre e le persone amate con le loro ricette.
- il libro “scintilla” Dai tuoi occhi solamente e le foto che i nostri occhi hanno amato e scelto, alcune del passato, molte del presente, ricco di soggetti fantastici.
- dicembre: Il video-scintilla tratto Dal Piccolo Principe e la differenza tra amare e voler bene
- Gli oggetti che vivono con noi e silenziosamente ci rappresentano.
- l’atmosfera natalizia con gli specialissimi alberi di Natale fatti e disfatti, i presepi inediti senza tempo e senza luogo costruiti continuamente a più mani, i presepi della povertà e della ricchezza.
- Il Labirinto della vita: i bivi nelle nostre storie – Cosa sarebbe accaduto se…..
- gennaio: magia del bianco con mille abbinamenti e del giallo, con mille sentimenti….
- trasformare poesie in storie. Poesie famose o poesie apparse per la prima volta in questo blog. Scambiare stati d’animo e modalità di espressione.
- Ancora un’esperienza di storie a più mani: un vero e proprio “giallo” inedito scritto da più autori (Grintolin e le sue avventure)
- Il video “scintilla” di Messer Bianconiglio da Alice nel Paese delle Meraviglie. Un nodo nascosto nelle nostre diverse sensibilità: essere sempre se stessi per essere amati?
- febbraio: la festa dei cappelli con l’ospite Alessandra Biagianti. Il cappello non solo copricapo ma forma di creazione
- ancora un colore: il verde. Libro scintilla Il Mago di Oz e il verde smeraldo
- un dono dimenticato: scrivere a mano. Scrivere a mano lettere d’amore. Preziosi ritrovamenti e lettere scritte di getto.
- Figure magiche: gli spaventapasseri. Buoni o cattivi? Fate o maghi?
- il web entra nelle nostre case: gli oggetti che abbiamo intorno, amici silenziosi
- marzo: Volta la carta di De André – scegliamo ognuno una frase della canzone
- Filastrocche e cantilene
- i Tarocchi e gli arcani
- I tarocchi e chi siamo
- Le cascate colorate dei nostri fiori – che fiore siamo?
- l’orologio e il tempo. In che rapporto siamo con gli orologi?
- aprile: ci si può innamorare di un oggetto?
- il video scrintilla I Ponti di Madison County: personaggi e storie
- ancora personaggi e storie con indizi suggeriti
- le stoffe: chi siamo?
- il libro scintilla Il libro delle case di Andrea Bajani – le nostre case nel tempo
- Le Matite e i Palloncini: storia di un logo nuovo tutto per noi
- maggio: di nuovo in presenza – Il ritorno
- nell’Arena del Teatro Comunale di Antella – suggestioni di parole
- al Giardino del Museo Stibbert – un sentimento di pace e condivisione
- A Villa Favard per salutarsi
foto di Cecilia, Lucia, Rossella




















La pagina che ho letto come saluto:
Fossi una stagione – di Stefania Bonanni (27 settembre 2020)
Fossi una stagione sarei oggi. Oggi che avrei potuto restare a letto, stamani. Oggi che non è più estate, che non è ancora inverno, e forse neanche autunno, ancora. Oggi che la primavera è estranea e lontana. Oggi che ancora non è l’autunno bello e colorato dei boschi tinti di giallo, di rosso, di mille verdi e marroni delle foglie travestite da tramonto. Non è ancora l’autunno che dolcemente ti fa scivolare nelle giornate fredde e corte, accompagnandoti con mani grandi, aperte, tranquille di consuetudine e di vita che segue il suo ritmo e ti rassicura con la promessa che verrà l’inverno, e tutto si addormentera’, e tutto sarà solo per ricominciare, poi. Oggi che hai smesso di sudare per cominciare a tremare, e non ti sei accorta del momento in cui è successo. Oggi che per uscire dovresti mettere una maglia, e forse avere con te un giubbotto, o meglio un kway, e di certo anche un ombrello. E allora ti serve uno zaino, che sarà subito pieno. E tu comunque sarai fuori luogo. Perché se ti vesti di piu’ ti farà caldo, se esci con vestiti estivi, avrai freddo. Inadatta e fuori luogo. Non è una novità. Oggi che non sarà come domani. Potrebbe fare caldo ancora, o piovere a dirotto, o solo fare fresco. In ogni caso, non sarà stupefacente. In ogni caso tutto è possibile, consentito, nelle terre di mezzo, negli spazi senza nome. Nei giorni che non si ricorderanno, che non ci troveranno meravigliati da tramonti sul mare, notti stellate, fiori che sbocciano, tenere gemme su giovani rami, ombre lunghe alla fine di giornate interminabili. Giorni qualunque, per gente qualsiasi. Gente che sarà felice di essere accarezzata da mani sempre bollenti, ora che finalmente non si suda più.
***
Impressioni di Patrizia Fusi
Pomeriggio luminoso, profumo di prato bagnato, tanto verde intorno, il sole splende su tutto, di fronte a me tre alberi e una piccola collina, un palloncino giallo chiaro vola via e sparisce dietro la vegetazione. Nel giardino ci sono tre postazioni di altalene, i bambini di varie età ci si alternano gioiosi, mamme e amichetti li spingono, altri si arrampicano sul quadrato, altri sulla casina con lo scivolo, le loro voci, le loro grida di gioco, i piccoli strilli mi rendono tutto più piacevole. Una bambina vestita di bianco volteggia sul prato fra i bambini facendo tante ruote, sembra una piccola acrobata.
Sono contenta di essere fra i miei compagni di corso e con la nostra insegnante Cecilia, un piccolo pensiero va a chi non è potuto venire. Cecilia ci descrive il percorso che abbiamo fatto, mi rendo conto che non sempre io l’avevo capito.
Ricordo che mi sentivo molto legata nel nuovo modo di comunicare, via web, mi sono sentita più libera quando l’ho detto a Cecilia e che avrei scritto quello che mi veniva, come nella stanza del teatro di Antella, lei ne poteva fare quello che riteneva più giusto.
Piacere di ascoltare Cecilia e cercare di ricordare il percorso fatto, in lontananza sento un suono musicale che svanisce velocemente, sottofondo costante di voci di bambini. Una piccola bambina alta quanto il cestino dei rifiuti dove sta gettando un sacchetto di carta, indossa maglietta bianca e gonna di jeans, la mamma è sulla panchina con maglietta rossa e il passeggino blu. Una nonna fa fare la pipi al piccolo nipotino.
Un vento tiepido mi accarezza il viso, fa smovere le fronde degli alberi, il sole entra fra di esse e forma dei giochi di luce.
Cecilia ha letto un brano molto bello che aveva scritto Stefania.
Rossella ha portato dei deliziosi cestini, con dentro dei sacchetti contenenti biscotti. Belli, per come sono confezionati, in carta trasparente legati da una parte con nastrini arancione e azzurro, dall’altra da un fiocco color spago con una graziosa matita ricavata da uno stecco di legno con la punta e la fine colorata, con sopra scritto, MATITAECIELO, in una bella calligrafia. Buoni i biscotti. Lucia ha portato delle rose rosa per Cecilia molto belle e per tutti noi dei sassi porta fortuna, deliziosi di forma piatta e color della luna. Daniele ci ha portato dei tralci di salice con già le radici e ha spiegato come fare a piantarli e dove e come dovevano essere potati e il necessario per essere trasportato con cura …. peccato che non ho il giardino. Abbiano brindato con lo spumante offerto dalla figlia di Rossella.
Tanta cura da parte di chi ha fatto questi regali, grazie.
Il piacere di parlare fra di noi, ascoltare quello che ognuno aveva da dire, è stato tutto piacevole e caldo come il sole che ha accompagnato questa bella giornata trascorsa con Voi. Grazie.
***
da Cecilia:
Grazie a tutte e tutti, a chi c’era prima, a chi è arrivato dopo, a chi si è allontanato, a chi c’è sempre stato, a chi ha capito sempre, a chi ha capito dopo, a chi non ha capito, a chi ha scritto, a chi ha pensato, a chi ha creato, a chi avrebbe voluto ma…. a chi mi ha sostenuto, a chi ha usato le mani per inventare, a chi ha usato le parole, a chi ha usato i pensieri, a chi ha avuto fantasia, a chi non l’aveva prima e invece ora…., a chi ha provato, a chi non ha saputo, a chi ricorda, a chi dimenticherà, a chi ancora vorrà, a chi c’è, a chi c’era, a chi ci sarà, a chi …. chissà….
grazie!
Lo confesso, sono commossa, per tutto e per tutti, un pò anche per me che tra: non ci vado, non ci capisco, non lo so fare, era meglio se, dovevo stare più attenta…scrivere meglio..e e e e e ….
Sono arrivata a martedì con un sorriso e con la voglia di esserci, perchè, siamo sinceri, non esserci sarebbe stato triste, grazie per avermi detto grazie per tre biscotti.Grazie Cecilia…per aver sopportato e supportato le mie metaforiche” sbattute d’ uscio” mi è rimasta la maniglia in mano e la porta ora è aperta!!!
PS: ma grazie l’ho detto??😘
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Un inverno lungo
Un inverno strano
Cecilia e tutte le matite siete state la voce e le parole di questo inverno muto
Un viaggio straordinario
con una valigia piena di tutto
non piena di abiti per il “fuori” ma piena di inviti per il “dentro”
Grazie
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A leggere tanta emozione dentro
di me ,grazie a tutti, grazie Cecilia, un abbraccio a tutti voi, serena estate
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Quest’anno con le Matite… Una Benedizione! Nel senso del bene – dire, quel parlare e ascoltare del bene che sgorga da ognuno di noi e lasciarsi nutrire. Da tanti colori, odori, sapori e suoni, tutti diversi ma tutti preziosi. Grazie a tutti per avermi benedetta così!
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