Acqua d’amore – di Chiara Bonechi

Erano rumori di acqua, acqua che scorre, acqua che lava, acqua che bolle, acqua che nutre. Ho sentito rumori caldi di casa, rumori di una volta, rumori di adesso.
Mi hanno regalato un’immagine lontana, la vecchia vasca da bagno, ovale e con i sostegni, mia nonna, i suoi piedi, proprio come erano fatti e le sue gambe grassottelle e ho risentito la sua voce, quando mi chiedeva aiuto perché la sorreggessi nell’atto di entrare nella vasca.
E se l’acqua era troppo calda ne aggiungevamo altra fredda e poi ancora calda fino a trovare un giusto equilibrio per un piacevole pediluvio. E avrei voluto che continuasse a lungo quello sciabordio, quello sciaguattio che per gioco non mi era permesso.
Ho rivisto anche mia zia nel suo grande giardino, le sue braccia forti che sostenevano annaffiatoi pieni d’acqua, due alla volta ne portava, dal viaio agli orci pieni di fiori.
Era instancabile in quel giardino, appagata dalla bellezza dei fiori.
I colori che penetravano attraverso i suoi occhi nella sua anima e i profumi che poteva odorare sono stati capaci di colmare il vuoto di un amore che troppo presto l’ha lasciata.