
DOPO UN’ASSENZA – di Elisabetta Brunelleschi
Sono mancata quindici giorni. Ora sono qui e intorno a me i volti noti che compongono quello che io chiamo il gruppo di scrittura.
Un elenco di profumi, la nostra Cecilia lo legge lentamente, scandendo bene le parole.
Un profumo dopo l’altro e in me si evocano ricordi, sensazioni. Acchiappo i tigli e ripenso a un viale alberato di tanti anni fa.
Sono contenta perché posso scrivere. Per tutti i giorni di assenza non ero riuscita a scrivere nulla.
Ora quest’elenco di profumi mi ha aperto una porta su immagini lontane che sul foglio diventano oggetti colorati e multiformi.
Dopo la scrittura ecco l’ascolto e come sempre nel susseguirsi dei brani pesco frasi e parole che come sempre mi mi sorprendono e mi coinvolgono.
Ogni contenuto mi fa pensare a ciò che anch’io potevo o potrei raccontare.
I profumi.
Ecco l’automobile nuova che io avrei detto con quell’odore ancora non impregnato di benzina.
Poi c’è l’erba che a ogni primavera ci regala l’odore dei suoi steli recisi.
Ecco il fascino delle carezze al morbido e profumato corpo di un neonato e tra le braccia mi sembra di tenere mia figlia appena nata.
E dell’acqua, che a me non ha mai dato sensazioni di profumo, perché quando è pura è inodore oltre che incolore, scopro con sorpresa che può suscitare tante sensazioni olfattive.
Da ogni lettura mi nascono stimoli per scrivere ancora.
Ma ora? Ora che siamo giunti alla conclusione di questo percorso? Come continuare a scrivere?
Come potrò da sola, nei torridi pomeriggi estivi, trovare il modo di usare la penna?
E poi?…. potremo ricominciare?
Sì! dovremo ricominciare.



