
LUNGO IL LAGO – di Elisabetta Brunelleschi
Non è sabato e nemmeno domenica. Solo una persona è seduta su una delle panchine allineate lungo la riva del lago.
Ninetta in quell’ultimo giorno di vacanza, cammina nell’erba umida vicino all’acqua.
L’uomo dalla sciarpa, sì, è lui, è seduto sulla panchina e sta leggendo il giornale.
Ninetta lo guarda come fosse la prima volta. Non pensa e si avvicina:
– Professore buongiorno, mi posso sedere? –
Lui si volta e come non sentisse il suo dire, la guarda sorpreso e la saluta:
– Buongiorno! Ha già preparato il bagaglio? –
Ninetta timidamente si siede sulla panchina:
– No, lo farò più tardi-
Ninetta, in quell’ultimo giorno di vacanza, voleva vedere il verde intorno a lei; perciò, da sola, era uscita dall’albergo e si era incamminata verso la campagna, sino al lago.
Nella settimana di vacanza, dall’autobus che li riportava ogni sera all’albergo, osservando le sue acque scure si sentiva avvolgere da un senso di pace e immaginava di passeggiare delle sue rive.
Quell’ultimo mattino libero da visite, le dava l’occasione di vedere da vicino tutta quell’acqua circondata dal verde.
Il professore intanto mette una mano in tasca e ne trae una scatola di Toscani. Poi con gesti lenti cerca l’accendino e porta un sigaro alle labbra.
Ninetta si volta verso di lui e chiede:
– Professore, mi fa accendere?-
-Ma lei fuma?-
-No, voglio provare!-
Non è facile accendere un sigaro, alla fine, seguita dallo sguardo divertito del professore, ci riesce. Un fumo acre e dolciastro le invade la gola. Vorrebbe tossire, ma si trattiene. Fa finta di saper fumare.
-Stia attenta, non soffochi!-
Erano stati dieci giorni di vacanza immersi nella bellezza di musei, chiese, antichi palazzi., sempre guidati dal professore.
Ogni mattino lui compariva con l’immancabile sciarpa e un giacchetto chiaro se in cielo splendeva il sole o un robusto loden se nuvoloni grigi minacciavano pioggia. Dopo colazione radunava il gruppo e illustrava la giornata, sempre preciso, attento, mai un’informazione incerta o tanto meno errata.
Ninetta lo ascoltava, corridoio dopo corridoio, torre dopo torre, facciate, dipinti e affreschi. Con il passare dei giorni ne era rimasta inconsapevolmente estasiata. E ora lui era lì, senza cortine, senza apparenze; un normale gitante dall’aspetto forse un po’ stanco, intento a leggere il giornale in completa solitudine. Il professore, l’uomo dalla sciarpa, come lo avevano soprannominato gli amici di Ninetta.
-Professore, buongiorno, mi posso sedere?- Le era venuto spontaneo, come ritornare bambini e giocare.
Ma ecco uno sciacquio e davanti a loro una coppia di cigni si avvicina alla riva.
Ninetta porta il dito indice alle labbra e resta immobile come una statua.
-Che c’è?- Chiede il professore.
Ninetta muove appena la testa per accennare al goffo procedere di due cigni sulla terraferma.
Ma un lontano rombo di motore li riporta veloci verso il largo. Come un incantesimo che improvviso si disciolga.
– Lei è un’amante della natura. L’ho notata durante questa settimana, persa sui paesaggi e le nature morte.-
Ninetta tace. Non sa più che dire. Lui l’ha notata … Certo un paesaggio dietro una Madonna del Quattrocento e dovevano tornare indietro, svegliarla dall’incanto.
C’è il silenzio, il volo di un airone attraversa il cielo e il sigaro a poco a poco si consuma.
(Ecco, ora cara Ninetta, non so più cosa farti fare, non so più dove metterti.
Ti ho portata fin qui e mi stai svanendo, senza un perché.
Forse è meglio se ,pian piano ti riconduco all’albergo, dove gli amici che viaggiano con te ti stanno aspettando. Avevi detto che saresti tornata dopo poco. Sono passate due ore.)
L’orologio: Ninetta guarda l’ora. Sono le undici e tre quarti.
-Oh! Devo andare …-
-Non aspetta i cigni? Guardi si avvicinano di nuovo!-
Ma perché quella mattina, si era svegliata con un cielo diverso, con la voglia di distendere i pesi dell’anima in quel largo panorama punteggiato di pioppi?
Lo sguardo le andava sul lago, un’antica casa circondata da un muro abitata da chissà chi si ergeva sulla riva opposta.
-Sono troppo lontani, no, guardi, se ne vanno verso quella grande casa-
– Laggiù ci sarà del cibo-
Ninetta si alza, saluta si incammina.
-Il bus per l’aeroporto parte alle sedici e trenta, non si faccia aspettare!-
– Sarò puntuale.- E tese la destra per salutarlo.
– Francesco Altini, l’uomo con la sciarpa, lo so, da ogni un gruppo un soprannome-
– Ninetta Di Canto, sa, qualcuno aveva proposto l’uomo della seta, visto il filato.-
– Pensi, una volta mi hanno chiamato Loden!-
-Tutti fermi all’abbigliamento, però! Quanto è difficile andare al di là delle apparenze!-
-Lei è una ragazza intelligente Ha capito!-
E le strinse la mano calorosamente la mano.
Ninetta iniziò a camminare, piano, con gli occhi che andavano al cielo, alla casa, al lago, ai pioppi…
(Ecco, ora cara Ninetta, puoi veramente tornare in albergo. Ti ho fatto parlare con il professore.
Tu, diciamo la verità, te ne sei un po’ innamorata. Ma è normale. Un bel signore, colto, dall’aspetto nobile, era inevitabile che quel tuo animo da sognatrice ne rimanesse stregato.
Hai parlato, hai saputo il suo nome. Vuoi altri dati anagrafici? Se ti servono te li racconto.)
Per una settimana vi ha guidato alla scoperta di mille tesori, l’architetto Francesco Altini.
Con quattro colleghi, come lui desiderosi di far fruttare la comune passione per l’arte, alcuni anni fa, ha fondato l’agenzia Arte§Storia, che offre servizi nel campo del turismo culturale (guide, proiezioni, conferenze, consulenze).
E guarda non sono servizi da nulla, buona parte della quota viaggio va ad Arte§Storia. La qualità si paga, è risaputo!
Della vita privata sappiamo solo che non è libero. Altro non trapela. E poi che c’importa. Dovevamo solo lasciarci condurre per antichi borghi e affascinare dagli sfondi oro, dall’azzurro dei lapislazzuli e dalle dolci colline che talvolta emergono dai dipinti del Quattrocento.
(Tra poche ore tornerete a casa: volo Pisa – Palermo e pulmino a noleggio verso il tuo paese disteso tra quei monti verdi e brulli.
Sarà bello raccontare, rivedere le foto e mettere in ordine i ricordi.
Laggiù, in paese c’è Nino, lui ti sta aspettando, per poco te ne stavi per dimenticare.
Ma non disperare, sarà sufficiente scorgere Punta Raisi e il cuore saprà di nuovo da che parte stare.)
Brava Ninetta che, beata lei, ha un cuore pensante che sa da che parte stare, intrigante l’ architetto, tenero Nino che ignaro aspetta…….una storia che è un film, un bel film….
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