Pollice verde

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Il pollice verde – di Tina Conti
Avere il pollice verde è come avere una malattia contagiosa.
Quando si è contagiati non si guarisce più.
Con gli anni peggiora e dal pollice la malattia si estende a tutta la mano.
Si comincia con un vasino  di terracotta  con dentro una talea di geranio  dono della vicina di casa e poi non si sa dove si va a finire
Iniziano le.visite ai giardini botanici, gli scambi di semi e piante con gli altri contagiati,
Intanto la casa si riempie di piante.
Poi cominciano le collezioni: piante succulente, agrumi, ortensie ognuno secondo la passione del momento
Intanto in famiglia arrivano le minacce: se vedo ancora una pianta nuova ….ti chiudo fuori di casa.. Poi per fortuna non si passa ai fatti.
L’abbonamento alla rivista specializzata è atteso con trepidazione, quante idee, e che suggerimenti, quanti sogni….
Certo una piccola serra mi servirebbe, però se fosse grande ci starei anche a dipingere in inverno.
Un piccolo orto mi piacerebbe, ma chi mi aiuta?
Lo farò risparmiando energie.
Ma quando ho lavorato fuori poi in casa mi prende una stanchezza mortale.
L’orto vuole l’omo morto anzi la donna morta.
Credo che imparerei bene l’inglese in quei soggiorni a giro per giardini  organizzati dalla mia rivista di giardinaggio, prima o poi ci andrò.
Intanto arrivano i primi segni della primavera, la magia è già qui.

Immagine verde

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Foglia di magnolia – di Lorenzo Salsi

Affacciata alla finestra, quasi bestemmiante, Angela guardava in basso, imbelvita perché il tappetino che aveva messo sul davanzale per prender aria  era scivolato giù in strada e …… era sparito.

” Pezzi di mm…. imbecilli ma guarda te ‘sti ladri a tutto s’attaccano anche ad un tappetino consunto e vecchio ! “.

Rimuginando così rimaneva affacciata.

” Uno scendiletto di moquette pelosa e verde, …… bastardi …teste di …..”.

” Mamma icchè tu ci fai con codesta foglia sul capo tu mi pari la vestale della natura …… oddio che ridere mamma … e poi cosa dicevi teste, testardi ?” la piccola curiosa continuava a ridere fino alle lacrime. Come aveva fatto Angela a non accorgersi che quella bella foglia di magnolia le si era piantata in testa come  una penna da pellerossa, scatenando il riso della bimba.

Ursula la bambina di 8 anni aveva preso questo fatto della foglia in maniera così divertente che , come succede il suo riso aveva contagiato la mamma .

Ora erano abbracciate e ridevano.