
Ispirato a: “Nuvole bianche vagano nel cielo serene anch’esse come verdi chiome” – di Mirella Calvelli
Il percorso che dal parcheggio portava alla spiaggia, attraversava la pineta, era stretto e scosceso.
Lungo la viottola, si alternavano spiazzi vuoti di sabbia, punteggiata da gigli di mare.
Il vento agitava le chiome verdi dei pini che si riversavano contorti l’uno contro l’altro.
Il rumore dei passi silenziosi affondavano nella sabbia ingrossata dalla pioggia appena caduta.
Mi concentravo sui miei piedi, per scansare pozze, saltare sassi e radici emerse…
Poi uno sguardo al cielo, dove nuvole bianche vagano serene anch’esse come verdi chiome.
Si fa urgente il desiderio di arrivare al mare e godere di quello spettacolo che solo in questo periodo dell’anno la natura concede.
Le nuvole si rincorrono grasse, gonfie come cespugli di cotone, si rincorrono senza schema in un cielo screziato.
Si tuffano in un mare leggermente increspato che ha i suoi stessi colori.
La sabbia bagnata dalle onde si fa sempre più scura e grossa.
Si respirano gli spruzzi del sale che sferzano il viso, bagnano leggeri i capelli e i piedi , insinuandosi in ogni cavità del corpo, come un massaggio ristoratore.
Alle spalle, pini indispettiti da tanta disattenzione, scalpitano le chiome, si sfregano fra loro, lasciando rotolare ai piedi pigne impaurite da quel salto imprevisto nel vuoto.
Un tappeto di aghi attutisce il colpo e le raccoglie in attesa di incontri terrestri.
Come una claque a teatro sembrano innervosirsi nell’attesa della fuoriuscita degli attori.
Poi un mite “click”, ferma l’immagine ed immortalerà per sempre quel momento…..il selfie della natura.