
La neve di marzo – di Nadia Peruzzi
Scende lieve lieve.
Non c’è nulla di più bello di quei fiocchi ballerini che entrano e si posano dappertutto.
Lo fanno per bene, con educazione, in silenzio, ma con una costanza che spesso fa mucchi alti un metro e più.
Soffice come zucchero filato, a volte, se ghiaccia, appuntita e pungente come migliaia di spilli.
Non è ’più una sorpresa, come quando eravamo ragazzi .Ormai arriva annunciata in cronaca, a volte con esagerazioni che la traducono in minaccia, a volte per difetto e la poesia un po’ si perde.
Resta la meraviglia della coltre bianca che fa cappello a tutte le cose, crea ricami mista alle foglie e intrecciata ai rami degli alberi, e per un po’ nasconde e ingentilisce anche le brutture. Pure le buche delle strade scompaiono alla vista, sotto questa coperta benefattrice per gli occhi. Fa bene anche ai campi, se non ghiaccia troppo, porta linfa e acqua che penetra corroborante nella terra, a dar fiato e spinta ai semi .
Infonde pace e serenità giocosa, a noi che stiam qui al calduccio di case confortevoli, e possiamo scontare solo qualche disagio nella nostra mobilità.
Neve benefica che costringe ad andare al passo anche chi va sempre di corsa. Neve che insegna lentezza e circospezione, merce rara in un mondo che preferisce le velocità scriteriate spesso verso il no so !
Sta volgendo in pioggia e fra poco riavremo il paesaggio di sempre con i rumori pressanti di sempre.
La neve si scioglierà. A breve ,sarà nel cassetto dei ricordi.
Quando tirerò fuori il ricordo di oggi, più che alla neve penserò agli occhi gioiosi del mio nipotino, alle sue guanciotte rosse per il freddo e al suo gran divertimento . E’ stata la sua prima nevicata ,e se l’è goduta proprio tutta !!
bello poetico
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