Mi piace tanto quell’ultimo suo gesto. Quando col ginocchio destro appoggiato a terra, con la testa vicina alla mia, occhi negli occhi, con la mano aperta mi accarezza le spalle coperte dalla mantellina rossa, dopo avermi agganciato i tre alamari che la chiudono davanti. Poi mi tira l’orlo della gonna a pieghe, che un pochino sporga da sotto la mantellina. Poi si alza, fa un passo indietro per guardarmi tutta, sorride, e mi stampa un bacio sonoro sulla fronte. “Vai, sei bellissima”. Lo so, me lo dicono tutti.
Ho questi capelli nerissimi, con la frangina che incornicia occhi ancora più neri, sgranati, curiosi, il visino tondo. Quando ho questa mantellina rossa sono molto orgogliosa, perché lo so, me lo dicono tutti, che mi sta benissimo. Ho anche gli stivalini, rossi, perché è piovuto e ci sono le pozze. Sembro proprio Cappuccetto Rosso, me lo dicono tutti.
Prendo la cartella, bacio la mamma, e mi incammino. Lei mi guarda allontanare stando in piedi sullo scalino davanti alla porta. Mi vede fino alla pozza grande, prima della curva.
Vado a scuola. In prima elementare. A piedi e da sola, come tutti. La strada è quella sterrata che si fa cento volte al giorno, che passa davanti alle case di persone che conosco bene e che mi salutano sempre.
Sembro Cappuccetto Rosso, ma qui il lupo non esiste. Sono molto tranquilla, e mi piace tutto, di questa strada. Mi piace camminare vicino alla siepe, per vedere se per caso c’è qualche fiorellino, per la maestra. Mi piace tirare calci ai sassi.Mi piace saltare nelle pozze. Puliro’ gli stivalini prima di entrare in classe, con il fazzoletto.
E poi, all’improvviso, mi rendo conto che devo passare davanti a quel cancello. E ora?
Ho paura, paura…mi batte il cuore forte..non me lo ricordavo…ho paura. Provo a strisciare vicinissima alla macchia, mi pungono i rovi, ma non importa, pur di provare a nascondermi.
Ma mi rendo conto di essere tutta vestita di rosso….mi si vede da lontano..
Speriamo il cancello sia chiuso….no, è aperto, vedo bene che le due parti sono appoggiate al muro….oddio, come posso fare? Cammino pianissimo, non respiro per non fare rumore…. Oddio, eccolo lì, mi ha visto…mi corre incontro, grida, ho paura….mi metto a correre più veloce che posso, sta per raggiungermi….arrivo alla curva…non lo sento più. Ho paura anche a girarmi, paura che sia lì vicino, ed invece guardo….e non c’è.
Madonna che paura….arrivo in classe trafelata, sudata, motosa, scompigliata. E dire che mi ero preparata tanto…
Da domani mi metto il cappottino blu, sperando non piaccia a quel grosso tacchino….gulu…gulu…