Stagione teatrale – di Daniele Violi

Siamo all’inizio dell’anno e al famoso teatro di Sorrento “Dicitanciello Vuie” si deve iniziare a programmare una stagione che come in altre occasioni ha visto uscire il desiderio incontenibile di avvicinare sempre di più l’arte teatrale alla realtà e combinare le qualità di persone comuni provenienti da strati sociali diversi e a potersi esprimere al pari di attrici e attori.
Un teatro napoletano che risente molto della vita vissuta nella realtà, come le opere famose sono esempio e storia. Bene, ora si tratta di poter pubblicizzare il nostro progetto, dice il capocomico. Potremmo inserire un annuncio in un grande giornale nazionale, propone. Sarebbe opportuno che nell’annuncio si richieda la conoscenza almeno minima del dialetto napoletano o simile. Ci scappa che vivremo un teatro nel teatro scoprendo coloro che si proporranno come interpreti. Presto detto nel giro di qualche settimana le prime persone che risposero all’annuncio furono invitate come ospiti a partecipare a un pomeriggio di conoscenza su un palco di tavole lucidate a cera con un pubblico formato da attrici e attori della compagnia teatrale “La Sfogliatella” che da decenni recita opere conosciute e sconosciute del teatro napoletano.
La prima attrice praticante veniva dal sud, nata in un paese dove tutti si conoscevano, dove tante parole in dialetto sono di Napoli e dintorni, dove non manca mai questo riferimento culturale così sentito. Una donna matura che voleva esprimere in un dialetto abbracciando le proprie storie allegre e tristi.
Un altro praticante attore era un uomo con una cravatta in colore, di forma strana che faceva a pugni con tutto il suo vestito, di una bellezza comune, affabile nei gesti che incuriosiva il pubblico con le sue argomentazioni, neutralizzando la sua presenza burbera, con una barba ballettante che non lo rendeva molto simpatico.
Bella la tua attrice, una donna matura che vuole esprimersi in dialetto abbracciando le proprie storie
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è vero, il teatro napoletano risente della vita vissuta nella realtà, ecco perché è stato un punto di riferimento importante per tutto il teatro italiano…bello
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