Il personaggio di Nadia: il narcisista

Libera dal controllo – di Nadia Peruzzi

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Sentí sbattere la porta con un colpo secco.  Dalla finestra riuscì, per un attimo,  a vederlo di spalle. Quel suo fisico asciutto e ben curato lo aveva amato.  Non si mosse da dove era nemmeno per controllare cosa avesse portato con sé. Non le importava nulla di nulla. Quella sua sacca di pelle dove riponeva ogni giorno, con gesti lenti e accurati, come in un rito, le cose che considerava necessarie, era arrivata ad odiarla dalla profondità del suo essere! Storia finita, punto . L’ossessività di lui l’aveva frantumata in mille pezzi di un puzzle non ricomponibile in nessun modo.  Erano bastati pochi mesi per rendersi conto che la sua attenzione per il controllo, la sua precisione eccessiva, era qualcosa che stava man mano degenerando e stava passando dalla messa in ordine delle sue cose, ad una forma preoccupante di controllo su di lei, su ogni cosa che faceva o aveva voglia di fare.  La limitava in ogni suo movimento e rapporto con gli altri. L’aveva pian piano allontanata dagli amici e dalle amiche di una vita, per mettersi al centro del suo mondo.  Che era un narcisista pericoloso se ne rese conto pian piano.   Cercò di liberarsi, ma ad ogni tentativo lui riusciva a fermarla, stringendola quasi in una prigione col suo condizionamento asfissiante.  Le discussioni cominciarono ad occupare quasi tutto il tempo che passavano insieme. Lei aveva cominciato anche a provare timore che ad un certo punto potessero precipitare in qualcosa di peggio.  Si fece coraggio una sera quando lui, durante una discussione più accesa del solito, accennò ad alzare una mano per colpirla. Urlava in modo sguaiato, senza freni, come una furia.  Lei trovò la forza di urlare più forte di lui .  Un BASTA BASTA BASTA, che lo gelò. Non si aspettava da lei una ribellione che fino a quel momento non era mai riuscita a manifestare.  Colpito nel suo amor proprio di vincente e sopraffattore sempre e comunque, se ne andò, senza girarsi indietro e senza dire nemmeno una parola.  Lei rimase immobile e stranita.  Era in cucina, vicina alla toppa di legno dove teneva i coltelli più grandi. Quelli del non si sa mai! Le ci vollero giorni per superare quel suo stato d’animo. Domande senza risposta le si affastellavano nella mente. Come poteva essere accaduto? Come poteva esserci cascata? Era stata troppo ingenua? Doveva accorgersi prima che si trattava di un amore malato? Non le fu facile nemmeno ricominciare la vita di prima. Aveva timore del giudizio degli amici che aveva allontanato per colpa di lui, e le mancava del tutto il coraggio di aprirsi per cercare nuove amicizie . Fidarsi di qualcuno era diventato per lei più difficile di un tempo.  Accadde per caso.  Un dépliant di un viaggio in Patagonia per soli single.  Lo lesse in un bar. Lo prese in mano ma più per buttarlo via che per altro.  Lo accartocciò, ma rimasero in bella vista il nome del tour operator e il numero telefonico da chiamare per avere informazioni.  Dieci giorni dopo era su una jeep nella pampa fra cavalli, mandrie di mucche, paesaggi e pianure senza fine, ghiacciai dalla salute precaria.  Si sentiva leggera come una piuma. Poteva osservare quell’angolo di paradiso con animo tornato finalmente fanciullo, spensierato, pronto a stupirsi di tutto.  Si sentiva libera, ed era una sensazione bellissima.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

6 pensieri riguardo “Il personaggio di Nadia: il narcisista”

  1. Dalla prigione di un amore malato e ossessivo alla libertà leggera di una donna piena di vita pronta a stupirsi come una bambina…una bella sensazione davvero questo finale!

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  2. ma lo sai che leggendoti mi sono per un attimo sentita soffocare? Sei riuscita a farmi sentire quella pressione che poi ha portato alla liberazione finale, brava !

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  3. ” le cose che riteneva necessarie”

    leggendolo mi è sembrato di ascoltare il ritmo di cuori sospesi tra gelo e calore, tra odio e amore, un ritmo anomalo, a tratti lama di coltello, spesso indifferenza…

    Poi la pace ed il saper cancellare i ricordi bruttibrutti.

    Mi ripeto la Nadia che preferisco!.

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  4. la libertà conquistata dopo un amore malato è quella più apprezzata e tu hai saputo ben descrivere il narciso che era in lui….bello

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