Un ballerino di tarantella – di Daniele Violi

Nel caldo di una mattinata d’estate, al pomeriggio sotto i raggi del sole perpendicolari che si scagliano lucenti in terra, con o senza coppola, nel sud di Italia, con il mare che trasferisce brezza salata, e gravita l’aria calda con salsedine frullante tra la piazza e la ferrovia, la vita di Pepe’, conosciuto come Pupu’, correva come la sua voglia di camminare sempre in paese tra le case e circondarsi di suoni, parole, accenni dialettali, e lo vedevi, sempre lo stesso. Era ciabattino, ma lasciato il deschetto, si pettinava e asciutto per la sua svogliatezza nel dedicarsi al cibo, preferiva la brillantina, essere vestito bene, spesso di nero, con una cintura che gli stringeva davanti. A Lui piaceva ballare, ballare la tarantella. A tutte le ore. Lui davvero ci stupiva. Anche al caldo e al sole viveva questa estrema passione. Lui amava una bella sudata tarantata. Il suo impegno era divertimento per chi lo ammirava. Grazie Pepe’. Sei ricordato, da chi ti ha voluto bene, da tutte e tutti. Un libro ora ci parla di Te.
elegante, eloquente,commovente, ho ballato con don Pepè, pur non sapendolo fare….
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Bella questa pagina Daniele!
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Una bella sudata tarantata fa bene al cuore e al fisico e questo Pupè mi piace proprio…
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Persona particolare che nascono con più facilità nei paesi, grazie
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