Nessuna via di uscita – di Gabriella Crisafulli

Era senza vie d’uscita ma non aveva nessuna voglia di rimanere prigioniera.
Aprì la finestra, scavalcò il muretto: si ritrovò sulle scale di sicurezza. Cominciò a scendere. Si sentivano risuonare i suoi passi determinati sugli scalini di metallo. Si sentiva il respiro un po’ affannato e il soffio di un vento di libertà. Aveva lasciato lassù la folla dei personaggi vaganti e le loro guerre intestine.
Saliva e scale e le veniva incontro un uomo con un piccolo mazzo di fiori.
Le disse “Auguri” “Buona vita” mentre glielo porgeva gentile.
Sorrise e rispose “Grazie”.
Arrivata sul marciapiede si diresse verso il lungomare: c’era la battigia che l’aspettava.