Collegato alla Voce Franca

Da troppo tempo – di Stefania Bonanni

Da troppo tempo non ti sento. Non ti sento con le orecchie, ti sento con l’anima.

Ogni giorno di sole, ogni giorno di pioggia, ogni notte da sveglia, ogni minuto di pace, ogni silenzio

Ricordo bene la voce. Sempre bassa, morbida, in punta di piedi.

Non conosco i suoi strilli, né le urla . Eppure ci saranno stati, in quei momenti bui

Per me eri pace, luce, calore .

E quella voce casa, famiglia, amore e radici . Scivolava su quel filo del telefono ogni sera, alla stessa ora. Prima di cena, prima che il giorno potesse finire senza sentirci

Una voce di naso, profumata di caffè , in fondo in fondo ruvida di sigarette. Una voce da donna morbida, che arrivava in profondità, ci si sentiva la gioia di ascoltarci, ed anche la fatica di giorni difficili. E dopo aver deposto la cornetta, restava gratitudine ed affetto.

E consuetudine che segnava i giorni, che tutti diventavano degni e fecondi

Non dimenticherò la voce, la conservo stretta.

Comunque, il tempo non mi toglierà la mano  che sento sulla testa .

Voci di Patrizia

Due voci – di Patrizia Fusi

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Voce di Maria

La sua era una voce rassicurante di tono basso, di colore rosa sfumato sul giallo dorato  colore autunnale, quasi mai forte anche quando si arrabbiava.

Il sentirla mi rilassava e mi conciliava il sonno, voce morbida.

Delle volte voce rassegnata, dismessa, triste nei toni.

In una occasione, sconsolata, piena di preoccupazione, di tono basso, in quel caso la voce era di colore grigio, mi diede pesantezza.

 Quella voce descriveva come lei aveva vissuto l’essere donna, i doveri, gli obblighi e i condizionamenti .

Voce di Ovidio

La sua voce era forte squillante un po’ spavalda, calda, mi faceva sentire protetta, aveva il colore rosso come il sole d’agosto.

Era una voce scanzonata come un uomo adulto sicuro del suo essere.

Squillante allegra , in quella occasione ,voce felice , che mi diede leggerezza. Il  tono della voce descriveva come lui si approcciava alla vita da maschio.

Voce di Stefania

Una voce Franca – di Stefania Bonanni

Arrivava dal profondo di radici lontane, usciva dal buio, ed era subito casa .

Era proporzione e ritmo senza strilli, senza urla 

Era misura naturale, unità di grandezza che si moltiplicava nelle orecchie di chi ascoltava.

Parole che si fermavano sul filo delle note, come rondini sui fili dove si stendono i panni ad asciugare.

Erano parole, mai canti, ma risultavano melodia, tanto erano attese e sperate.

Davano ritmo alle giornate, senso ai tramonti.

Non era voce che si imprimeva, l’ attenzione doveva essere voluta, in chi ascoltava

Una voce di silenzio, trasmissione di armonia, condita di amore, mantecata sul fuoco vivo della consuetudine. Radicata così in fondo che non credo abbia spazio in un cervello troppo pieno, penso abbia un posto a parte.

Forse esiste una galleria di cose preziose, dove i visitatori non sono ammessi.