Voce in etichetta – di Carla Faggi

È una voce rivalutata, odiosa appena sentita, piuttosto accettabile dopo la frequentazione.
Non invecchiata ma tutt’ora sonora come all’inizio della mia conoscenza.
È nasale, nella parte alta del naso, espansa quasi nelle guance quando è tranquilla.
Gutturale acuta, quasi stridula, parte dalla laringe bassa fino ad scoppiare nella fronte quando è incazzata.
Monotona, diffusa e polverosa quando è impostata e vuole fare l’importante.
Quasi sempre è gialla, colore della vivacità, tende sull’ocra quando si rilassa fino a diventare rossa per la collera o la passione.
Il mio giudizio però è condizionato dal fatto che posso sentirla nell’aria esterna solo registrata, quindi non sempre.
Quotidianamente la percepisco e la conosco attraverso il rapporto che ho con lei interiormente.
È sicuramente stonata, acuta da mezzosoprano, non so se sia una bella voce ma sicuramente si merita tutto il mio affetto perché è l’unica che ho.
Bello e originale questo modo di raccontare la tua voce .Un compito non facile che svolgi alla perfezione e con il tuo solito piacevole tratto ironico
La tua voce è gialla ed è proprio vero
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parlare della propria voce, riconoscendone pregi e difetti,dando inoltre un colore ad un timbro….dal giallo al rosso “TE”…
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