Scarabocchio di Patrizia

Scarabocchi dell’infanzia – di Patrizia Fusi

Disegni che sono scarabocchi per come sono fatti, scarabocchi della mia infanzia, il gatto che sembra un fagotto con i baffi, il solito fiore, ricordo dei ricami di mia madre, un cane a forma di salsiccia con orecchi e coda, la greca fatta male in paragone a quella del mio periodo scolastico, che facevo con cura e fantasia nei quaderni.

Scarabocchio di Daniele

Scarabocchio progetto di libertà – di Daniele Violi

Anche con lo scarabocchio, il paradiso della natura e’ una casa accogliente immersa dentro lo scarabocchio.

Lo scarabocchio, eco della mia suggestione, che sempre rappresenta per me la creatività, che con un cliché tante volte ho voluto esprimere come la guida, il traguardo, il sogno. Nel mio intento di segni, la vita dentro un mio iniziale scarabocchio si forma, si prefigura come la mia poesia, segni come versi dove racconto, dove lancio messaggi alle persone lontane e vicine. Uno scarabocchio lascia il tempo che trova o si prende il compito di essere una incisione della mia creatività, perché io posso tornare spesso a verificare con lo sguardo, se sono rispettoso di questo che posso chiamare “possibile progetto”. Lo scarabocchio posso definirlo come la descrizione di un progetto, di un avvenire, di un percorso che mi salvaguardi da insidie e fallimenti. In sintesi quindi un segno, una retta, una figura sovrapposti tra loro o disposti come una magia, possono per me descrivere e rappresentare un orizzonte, una spiaggia d’approdo, dove con i piedi al posto della matita, posso calpestare e ricreare e disegnare con la sabbia stessa, le figure e i segni comunque di un nuovo, leggero e libero scarabocchio.