Ispirato alle parole della canzone “Voci”
Voci di radici, di nebbia e di pioppi
Che parlano agli argini e che parlano ai matti
Voci nella testa, voci contro il tempo
Che riempiono la vita restando nel silenzio
Voci che non sento più
Voci che sai solo tu
Manca la tua voce, sai
Mama don’t cry
Mama don’t cry
Non piangere mamma – di Rossella Gallori

…NON PIANGERE MAMMA……se invento storie per sopravvivere…
…la luce azzurra illuminava la stanza, la sirena accendeva la casa , bleu, tutto bleu, il cibo, le facce, le parole, le risate, le voci. Tutto pareva ed “appariva altro” e poco sembrava, ripeto sembrava importare se chi viaggiava a bordo era quasi morto o ferito molto.
Voci di autoambulanze.
NON PIANGERE MAMMA
Il treno cantava la sua canzone la mia, la tua, la loro: tu tu tutuuuuuu, una marcia: io il tamburo, tu la fisarmonica, il babbo il violino: un mondo.
…MAMMA…
Il bar davanti, che poi tanto davanti non era, tuonava di risate, politica, pettegolezzi, Coca-Cola e vino.
…NON PIANGERE…
Il profumo delle peonie ero, esplodeva nei nostri cuori e se dalla finestra spalancata entravano petali, erano carezze, se si infiltravano tarantole, erano pizzicotti e risate.
Polpette blu, pane arrostito al fischio del treno, twist, musica bella…finta ricchezza.
MAMMA NON PIANGERE
Sogni a righe, cielo a quadretti, la veranda Liberty, non aveva né caldo, né freddo, nemmeno io.
Nessuno era morto, c’era quello, quell’altro ed altro ancora, la porta aperta, sempre, in una casa senza chiavi.
Tante scarpe, tanti vestiti, cani finti, qualche gatto quasi vero.
Un gelataio bello da morsi, un cono da trenta lire, profumo di vaniglia e caffè, di noi.
PIANGERE, NO, MAMMA!
Il bus sotto casa, He era il venti, l’otto e il due, che poi venne declassato….o promosso a uno, che quando si fermavano: splash…splash sembrava una doccia.
Ed il generale, con la sua bimba bruttina, piena di merende e balocchi: gnam, gnam.
E la professoressa che mi portava al Bargello ed io capivo tutto o quasi.
San Martino a Montughi, con le sue campane, c’ era la Chiesa mamma? Gli alberi verdi di foglie, si, è certo.
NON PIANGERE MAMMA….
Se sono diventata pazza, pazza no, bugiarda forse, se parlo di una casa che non era proprio così, se sento la sua voce, voce di una casa che ancora “urla piano” ed ha un suono dolce e cullante.
ED INVENTO STORIE, PER SOPRAVVIVERE, NON PIANGERE…..
Quante storie inventiamo per sopravvivere Quante storie inventiamo per non piangere Un treno, un bus, un’ambulanza…mezzi di trasporto per attraversare la vita .
Come sempre le parole a spasso di Rossella si appoggiano sul cuore e trasmettono il senso del racconto con una chiarezza che nessun’altra parola in fila potrebbe
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(Non piangere
Mamma….se inventato storie per sopravvivere)
danza di parole, per dire una verità, bello, grazie
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