Attenti al collo (epilogo) di Simone

Attenti al collo 3 – di Simone Bellini

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– Andiamo ! –

– Aspetta …. Non mi piace …. È troppo invitante …. E se fosse una trappola ! –

– Bèh non mi sembra che abbiamo molta scelta ! –

Seguimmo le fiammelle su di un sentiero reso scivoloso dall’umidità persistente. I nostri passi cauti avanzavano incerti in quel tunnel di fango, quando d’un tratto   una lastra di roccia calò fragorosamente fino a chiudere il sentiero alle nostre spalle.

– Cristo ! Lo sapevo, me lo sentivo che era una trappola ! –

– Guarda …. Il tunnel si sta chiudendo davanti a noi !! Corri, corri ! –

Il fango rendeva difficile accelerare la corsa, ma ci aiutò a scivolare sotto la lastra che stava per chiudersi.

– Aiuto! Mi sono fermato proprio sotto il lastrone, aiutami !-

Lo presi per i piedi e lo tirai a me un attimo prima che la roccia finisse la sua corsa.

– Cavolo c’è mancato proprio poco ! –

Neanche il tempo di riposarsi un po’ che un rombo scosse il terreno. Una folata di vento caldo ci investì rendendo l’aria irrespirabile e torrida.

 Il terreno era diventato rovente.

 Una seconda scossa aprì una voragine sotto i nostri piedi dividendoci fra le due sponde dove sotto scorreva un fiume di lava.

– Salta, ti prendo io, salta! –

– Non ce la faccio, ho paura! –

– Dai salta ! –

Radunò tutte le forze per spiccare il volo, ma la spinta fu a malapena sufficiente perché riuscissi ad afferrargli una mano, mentre i suoi piedi sfioravano la lava incandescente.

– Dammi l’altra mano, presto, non riuscirò a tenerti per molto ! –

Al terzo tentativo afferrai l’altra mano e lo tirai su in salvo.

– Che facciamo? Siamo bloccati qui adesso ! –

Guardai intorno.

– Dobbiamo arrampicarci su questa roccia, sperando che in alto ci sia una via di uscita. –

-Ma io non sono un rocciatore, non l’ho mai fatto !-

– Dai Sali. Metti la mano su quella sporgenza. –

– Quale ? –

– Quella roccia lì a muso di muflone. –

– Cos’è un muflone? –

– Dai Sali, pensa di essere uno stambecco!-

– Stambecco ? –

– Sali perdio !!! –

Sporgenza dopo sporgenza riuscimmo ad allontanarci dal calore infernale.

– Ehi sento del vento lassù! –

Arrivammo in alto su una spianata che portava ad una grotta, il vento arrivava da lì.

Ci addentrammo, il vento arrivava a folate intermittenti e regolari.

– Guarda, guarda laggiù, ….. una porta! –

Giungemmo alla porta e quando l’aprimmo una luce accecante invase i nostri occhi.

– Ce l’abbiamo fatta, siamo liberi !!! –

Corremmo felici assaporando quelle folate sul nostro viso.

Una voce ci avvertì :- Giù la tes  ……CLOTOCLOK !!! –

Due teste rotolarono per terra.

– Lo dicevo io, hanno allungato troppo il collo !!! –

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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