Ma uccidere mai (Patrizia)

…continua tu…

Incipit: Ticchetta calma l’acqua sulla tettoia e poi si addensa improvvisa in uno scroscio leggero che scivola per la viuzza avvolta dalla sera. La luna si nascondeva dietro nuvole minacciose. I nostri passi incerti sulla ghiaia tradivano la paura di quel luogo spettrale. L’assassino era nervoso, cercava niente e tutto, la spilla con la pietra verde smeraldo si incontrò con le sue mani. Tornò ai momenti più lontani quando lei gli aveva mostrato il lungo velo di tulle croccante tirandolo fuori dalla cassapanca. Uscì dal buio della stanza. Sui rami di un albero si è impigliato un lembo di plastica che si era attaccato sui rami. I raggi della luna lo illuminano, sembra un fantasma che balla.

Uccidere mai – di Patrizia Fusi

Una pioggia leggera l’accompagna mentre rientra a casa, i raggi della luna si riflettono sulle superfici bagnate e formano un paesaggio  incantato, ma dentro di sé sente un senso disagio e paura. La sera trascorsa fra un gruppo di amici, i fatti raccontati durante la cena l’hanno  turbata: si diceva che girava una banda di ladri acrobati che riuscivano a salire ai piani alti delle abitazioni.

C’è stata una discussione in cui veniva detto da alcuni, che li avrebbero volentieri fatti volare dal proprio balcone . Se nella caduta morivano se l ‘erano cercata, dicevano, pace all’anima  loro.

Lei aveva replicato che non  avrebbe voluto mai che una persona morisse per mano sua.

Quando è rientrata a casa, appena aperta la porta ha provato un senso di vuoto e di terrore vedendo lo sfacelo che c’era per terra, ha gridato sperando che non ci fosse più nessuno, quando si è resa conto di essere sola si è seduta per riprendersi dallo spavento.

Per terra c’era di tutto, perfino il velo del matrimonio, le cose dei cassetti gettate in tutto l’appartamento: indumenti , borse , scarpe, cinture, spariti i piccoli oggetti d’oro dei ragazzi , la spilla con smeraldi regalo per il matrimonio.

Nel bagno arrovesciati tutti i trucchi, creme,   e mascara, rossetto gettati per spregio nel water. Nel salotto sulla pianta del beniamino la sciarpa a fiori gialli si era impigliata, l’aria che entrava dalla porta finestra dove erano passati i ladri si muoveva come un fantasma.

Ha provato risentimento, rabbia verso quelle persone che avevano violato la sua casa le sue cose, rubato i suoi ricordi: avrebbe voluto spingerli giù dalla terrazza anche lei.

 Appena ha avuto questo pensiero nella sua mente ha visto un giovane uomo, un ragazzo, disteso sul prato immobile con gli occhi sbarrati con la morte sul viso.

Si è calmata e ha pensato, tutto questo non vale la vita di un essere umano.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Ma uccidere mai (Patrizia)”

  1. …buona, generosa, onesta…questa è Patrizia..

    come il suo scrivere ed il suo leggere…punteggiato, quasi sempre da lacrime ricacciate in gola, per pudore per timidezza……comunque

    restano sempre forti e decise le sue idee di: PACE

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