Assassino incolpevole (Luca DiV.)

….continua tu….

Ticchetta calma l’acqua sulla tettoia e poi si addensa improvvisa in uno scroscio leggero che scivola per la viuzza avvolta dalla sera.  La Luna si nascondeva dietro nuvole minacciose. I nostri passi incerti sulla ghiaia tradivano la paura di quel luogo spettrale.  L’assassino era nervoso,  cercava niente e tutto. La spilla con la pietra verde smeraldo s’incontrò con le sue mani. Tornò a tempi più lontani quando lei gli aveva mostrato il lungo velo di tulle croccante tirandolo fuori dalla cassapanca. Uscì dal buio della stanza. Sui rami di un albero si è impigliato un lembo di plastica. I raggi della Luna lo illuminano, sembra un fantasma che balla.

Tormento notturno – di Luca Di Volo

Quel rossetto…quel rossetto…. mi imbrattava la mente, confondendosi con quel panorama avvilente. Mentre calavo con timore i passi cadenzati cercando di sincronizzarli con quelli della mia compagna, un pensiero, come un serpente infido, mi saliva dai piedi e mi arrivava alla testa: io l’avevo lasciata lì, con l’immagine del rossetto pallido che quasi ghignava su quel volto…

Mi ricordavo lo scatto d’ira, la spinta potente…Lei era caduta e io, sicuro di averla uccisa, ero fuggito in cerca di un altro universo in cui non ci fosse traccia né di me né di lei…

Ma non c’ero riuscito, tutti erano in cerca di quel rossetto e quell’amica che condivideva con me quei passi pesanti mi aveva spinto nelle ricerche.

E io sapevo dov’era (“se” c’era) il cadavere, ma volutamente stavo depistando le ricerche, sicuro del mio essere assassino.

E se non fosse stato così? Non poteva essere che l’avessi solo stordita, che lei si fosse rialzata, si fosse rifugiata in qualche posto, magari per tendergli un agguato e vendicarsi?

Sentivo di meritarlo, anzi forse la punizione la volevo, la cercavo con tutte le  forze.

Tra i cespugli balenò un lampo di giallo…in mezzo a quella luce sinistra, con passi incerti nella mota, guidai la mia compagna verso quel cespuglio.

Si, era una sciarpa, una sciarpa di lana gialla…quella di lei. Non doveva essere lì, lei l’aveva sulle spalle quando, …quando…

Come c’era arrivata…?

Anche se l’incubo nel quale  viaggiavo poteva farmi credere al sovrannaturale sapevo bene che solo lei poteva averla trasportata fin lì

Prima conseguenza logica: allora lei non era morta

Seconda conseguenza logica: allora io non ero più un assassino.

Mi tremarono le ginocchia per il sollievo. La Luna, così terribile quando s’intravedeva tra le nubi piovose mi gratificò con quello che a me parve  un sorriso.

Mi inginocchiai nel fango tenendo stretta la sciarpa, non volevo perderla, me la legai alla cintura: era l’unico testimonianza che in fondo il destino non mi aveva definitivamente condannato a morte. Ma c’era dell’altro. In ginocchio quasi inconsapevolmente appoggiai le mani nell’erba e incontrai la prova che mi sollevò un po’ di più il cuore …..  quella era la spilla da cui non si separava mai, lo sapevo bene, gliel’avevo regalata io.  Forse l’aveva perduta…. ma allora era lì, lì vicino, forse al ritmo di quelle goccioline d’acqua era dietro uno dei cespugli, mi guardava e meditava vendetta.

Ebbi paura.. davvero paura.. la mia compagna dovette accorgersene, mi strinse un braccio con un gesto solidale. Le fui grato, mi rialzai.. riprendemmo la pesante marcia nel fango dove l’acqua sollevava, picchiettando,  un triste canto.

E fu ascoltando quel canto che non mi avrebbe mai abbandonato, che fuggii, senza nemmeno voltarmi, senza nemmeno congedarmi dalla mia compagna…. un altro universo mi aspettava e io mi ci abbandonai.. e finalmente in esso ritrovai la pace del cuore.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Assassino incolpevole (Luca DiV.)”

  1. … è stato buono da ascoltare…ed ancor più buono da leggere…

    Un finale aperto “consegnarsi” moralmente e fisicamente ad Un altro universo….

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