…continua tu…
Incipit: Ticchetta calma l’acqua della tettoia e poi si addensa improvvisa in uno scroscio leggero che scivola per la viuzza avvolta dalla sera (Luca M.).La luna si nascondeva dietro le nuvole minacciose. I nostri passi incerti sulla ghiaia tradivano la paura di quel luogo spettrale (Simone). L’Assassino era nervoso (Stefano)Cercava niente e tutto. La spilla con la pietra smeraldo s’incontrò con le sue mani (Carmela).Tornò ai momenti più lontani quando lei gli aveva mostrato il lungo velo di tulle croccante, tirandolo fuori dalla cassapanca (Stefania).Uscì dal buio della stanza (Stefano). Sui rami di un albero si è impigliato un lembo di plastica che si muove al vento. I raggi della luna lo illuminano: sembra un fantasma che balla (Patrizia).
Sera di paura – di Stefania Bonanni

Ad uno ad uno, erano entrati in parecchi. Del resto, la sera nuvolosa recava minacce vaghe, ma paurose. Venivano in mente fantasmi, spiriti, visioni e suggestioni. Di solito le insolite presenze mi fanno compagnia. Questa sera però, lo devo confessare, l’atmosfera era da paura. Mentre si aspettavano gli ultimi ospiti (c’erano ancora dei posti liberi), mi venne in mente un’antica storia, una strana faccenda sentita raccontare mille volte, che ogni volta mi divertiva per i particolari inediti aggiunti dall’oratore.
Cominciava nella casa di certi contadini, sulla collina dietro il fosso, nell’avvicinarsi delle nozze della figlia più piccola. Si sarebbe sposata con un giovane dagli occhi azzurri ed i modi gentili, non proprio una rarità, ma di certo un’ eccezione, tra quei campi.
La sera in cui la promessa sposa mostro’ il velo alle sorelle, successe il finimondo. Lei era la piu’ giovane, e le sorelle dissero che mai e poi mai si sarebbero fatte prendere in giro da tutti perché non avevano ancora il moroso. La sorellina non si doveva sposare. Punto.
Fiumi di lacrime bagnarono perfino il pavimento, strilli disperati si sentirono dalle case vicine, chi si voleva ammazzare, chi voleva uccidere qualcuno, chi strappo’ il velo. La promessa sposa svenne.
Passarono mesi ed anche anni, ma lei pare non si sia piu’ ripresa. Da allora comincio’ a fare strane cose, così raccontarono. Dissero di averla vista di notte camminare nel fosso, ed era sempre vestita di bianco, come le spose, come i fantasmi.
Un giorno, un brutto giorno, svenne e non si riebbe mai più. Il dottore disse che era stata avvelenata. Inorridirono tutti: a chi poteva dare fastidio una povera pazza? Poi, con il tempo, si seppero delle cose. Per esempio, che la mamma in punto di morte le aveva lasciato una spilla con uno smeraldo, e che era sparita. Intanto le altre due sorelle, che non si erano mai sposate, sembravano diventate statue di sale. Brutte erano sempre state, ma ora erano così pallide e risecchite, che sembravano fantasmi. Sull’avvelenamento, non ci furono mai indizi di colpevolezza.
Fino al giorno in cui, al mercato, furono viste fare compere. Di già, non erano state al mercato da anni, che comprassero qualcosa poi, fu notato da tutti.
Presero una cinghia da uomo ed un foulard giallo a fiori. Non si sa a chi venne in mente, che il foulard si abbinava bene alla spilla con lo smeraldo.
Una delle due sorelle fu trovata penzoloni alla ringhiera del ponte sul fosso, con al collo la cinghia… l’ altra fu di nuovo vista al mercato, e la spilla le teneva fermo il foulard giallo. Aveva anche il rossetto.
Nel frattempo, la sala si era riempita. Dovevo ricominciare il racconto. Come ogni sera di Halloween.
un thriller fantasioso con un finale speciale, grazie
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Stefania allegra e un po’ birichina, molto piacevole
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…tradizione, amore, morte …una morte elegante con rossetto…e sorpresa è un” fatto/ racconto” perfetto
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