Pensando alla Finestra, la parola di Rossellina B.

FONDERSI – di Rossella Bonechi

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Bisogna essere della stessa pasta per fondersi? Forse no, forse fondersi è un lento scivolare gli uni verso gli altri. O forse sì, ci si fonde solo ritornando alla comune materia primaria. In ogni caso fondersi è ritornare Uno, ma un Uno arricchito, allargato, espanso, pronto ad essere modellato in qualcosa di nuovo. Perché alle fine fondersi è un atto di generosità.

La Finestra e le impressioni di Rossellina B.

La finestra – di Rossella Bonechi

Era veramente troppo bianca e spoglia quella parete e non bastavano neanche i piccoli oggetti d’affezione disposti sulla consolle appoggiata al muro a renderla “casa”. Allora uno specchio forse sarebbe  l’ideale: illumina, riflette, arreda; ma no, non era il caso su una parete da cui transitare ogni mattina appena sveglia. Allora uno sticker da muro che rappresenti un sereno paesaggio montano, una marina romantica al tramonto, una finestra aperta sul cielo. Ma no, si vedrebbe troppo la finzione della plastica e poi tutti i giorni tramonto o valle verde….finirebbero odiati. Questa parete diventa impegnativa, distraiamoci, tiriamo fuori i quadri: ritratto, litografia, acquerello e…il quadro acquistato senza convinzione anni fa, che rappresenta non si sa nemmeno cosa ma quella cornice a quattro rettangoli incuriosisce perché dà importanza a un cielo con i colori di un’alba o di un incendio in lontananza. È perfetto su quella parete: quelle macchie di colore saranno ogni volta una cosa diversa: una figura lontana, un volto accennato, un bagliore improvviso. Perfetto! L’ex anonima parete bianca ora può accendere la fantasia.

Parole derivate, dopo la Finestra: “mescolare” di Stefania

Mescolare – di Stefania Bonanni

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Mescolare e poi rimescolare, poi sbattere, girare e rigirare, scolare, scollare, incollare, mescolare ancora.

Mescolare cuore e testa, respiro e battito, pensiero ed istinto, desiderio di pace, paura e voglia di osare, gioco ed amore, salute e malattia, noia e divertimento, svago ed impegno.

Mescolare realtà e sogni, veglia e sonno. Confondere i sogni con la realtà, non riconoscere la verità. Ed aspettare quel giorno.

E mescolare, e sbattere. E leggere, e scrivere. Leggere cose scritte, scrivere ed accorgersi che è effetto di cose lette.

Mescolare tempi. Passati e presenti, futuri anteriori, sempre più interiori.

Non si fondono, le cose mescolate. Si riconoscono al sapore, all’ odore, al colore, al dolore.

Chi trovasse la ricetta per fare buona marmellata con inutili miscugli, dica dosi esatte: potrebbe scoppiare, il composto, o inacidire subito.

Suggestioni da La Finestra di Stefania

La finestra – di Stefania Bonanni

Colori che faticano ad entrare in casa e si affacciano timidi a colorare il panorama, trascinandoselo dietro con fatica ed un po’ di confusione.

Si mescola il cielo con la sabbia del mare, il mare con la terra rossa e fangosa. Si mescola il tramonto con l’ alba, la primavera azzurra e fiorita, con l’ inverno severo di giornate serene.

Si mescola il cielo con il mare, con l’ asfalto delle strade di città, con il vento che trascina nuvole gonfie di pioggia, o respira forte con alito gradito e fresco, a scompigliare nuove foglioline verdi, o a portarsi via foglie vecchie, gialle, rosse, nere, secche di stagioni già vissute, stanche di vita ormai già stata.

E’ un quadro che mette dei limiti ai sogni, e lascia liberi desideri di orizzonti su misura, dove correre tra le dune, o fare volare i capelli nello stesso verso della corsa delle nuvole. Dietro i vetri della finestra, su misura ed a richiesta, si rincorrono rondini e saette, passerotti ed aquiloni, gocce limpide di rugiada, o gravide di piogge scure. Stagioni come più servono, paesaggi color ocra con piazze sonnolente, o ponti antichi illuminati da lampioni romantici.

Stagioni su richiesta, panorami su misura, cieli come più ci servono.

Faremo tutti i vetri così.

Oggi ci affacceremo sul mare, domani ci addormenteremo al ritmo di un’acqua più dolce, di fiume. Domani l’ altro vedremo alberi e felci, poi elefanti e cammelli, o passerotti e gatti domestici. Faremo i vetri così. Faremo tutti gli occhiali così.