Storie matte – Quattro mani, due per Carla, due per Patrizia per una storia sola

Merlino e Il Palazzaccio – di Carla Faggi e Patrizia Fusi

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I paesani lo chiamano Il Palazzaccio.

È situato su una collina in mezzo a rovi vicino ad una via francigena che attraversa la zona.

Sembra di essere in un altro mondo, il silenzio, il cielo, i vecchi muri e tante fantasie come a costruire una fiaba.

Nel prato attorno uno scultore del posto ha lavorato pietre e sassi trasformandoli in personaggi, donne, uomini, animali.

Quindi la fiaba può continuare a comporsi.

Ma poi arriva la strega cattiva, una vecchia pedana abbandonata da anni, forse il tentativo di farci qualche spettacolo, ma ormai lasciata alle intemperie, alla ruggine e al legno disfatto.

Attorno comunque regna una energia creativa ricca di storie.

Vale la pena incunearsi in viottoli sconnessi, impigliarsi in rovi pungenti, perdere la strada, scambiare viottolo per arrivare in questo posto magico situato nel cuore del Monte di Firenze.

La flora è particolare, ci troviamo pure lo scardiccio, cespuglio che nasce solo nei posti marini, ma che qui ha dimora perché c’è la magia di un vento che viene dal mare.

Merlino, gattino abbandonato, trovato, accolto e amato era curioso, avventuroso e creativo.

Aveva il brutto vizio di salire sulle mensole e sui mobili e fu proprio lì che trovò un paio di stivali magici.

Curioso com’era volle entrarci e appena indossati, preso da un brivido particolare si sentì leggero, iniziò a fare grandi salti, talmente grandi da trovarsi in quel luogo speciale che era il Palazzaccio.

Merlino aveva sentito parlare Patrizia, la sua padroncina che in quel posto fatato c’era un tesoro nascosto in una grotta.

Puntò i suoi stivali al centro delle mura e questi autonomamente virarono verso un anfratto preciso nascosto dalla vegetazione.

Magicamente la grotta apparve e all’interno cosa c’era? Un tesoro immenso fatto di emozioni, luce, calore, colori e amore, un amore grandissimo che a Merlino ricordò le carezze e le coccole che gli faceva Patrizia.

Allora corse, volò e torno là dove tutto era iniziato, tra le braccia della sua padroncina.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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