E scrivere d’amore,
E scrivere d’amore,
Anche se si fa ridere
Anche quando la guardi,
Anche mentre la perdi
Quello che conta è scrivere
E non aver paura,
Non aver mai paura
Di essere ridicoli:
Solo chi non ha scritto mai
Lettere d’amore
Fa veramente ridere
E scrivere d’amore … – di Gabriella Crisafulli

Quando era piccola, mentre passeggiavamo insieme, le proponevo viaggi immaginari ma lei rispondeva sempre: “Babbo mio, mamma mia, casa mia.”
Se insistevo ripeteva: “Babbo mio, mamma mia, casa mia.”
Ho sempre avuto l’impressione che le mie strategie seduttive con lei non fossero efficaci.
Apprezzava molto quello che le mettevo a disposizione, i coccini, gli orsi, il carrettini, le costruzioni, la fattoria, i pennarelli, … ma mi sembrava che non le piacesse nulla di quello che mi appassionava come ad esempio i burattini. Quando però arrivava la sera ed era l’ora di andare a letto non si stancava mai di ascoltare le fiabe che le leggevo.
Adesso che è un’adolescente faccio fatica a sintonizzarmi sulla sua lunghezza d’onda. La sento lontana, irraggiungibile, quando invece vorrei esserle vicina in momenti complessi come quelli che sta attraversando.
Allora per starle accanto le ho scritto una lettera, una lettera d’amore.
So che potrò farla ridere e che forse mi prenderà in giro o, ancora peggio, non mi prenderà proprio in considerazione ma ho voluto provare a mandarle tutto il mio affetto.
Ciao pulcetta. Ciao piccola.
Ma che dico!
Piccola?
Tu sei grande adesso, grande grande!
Non come la mamma.
Non come me, certo.
Ma quasi adulta.
Come stai?
Come ti senti?
È brutto essere ammalati, vero?
Pensavo che potevo venire da te a leggerti qualcosa.
Ricordi le storie che ti raccontavo quando eri piccola?
Quelle di Calvino.
Ti piacciono ancora?
Io le adoro anche se sono vecchia.
“Butto?” diceva il gigante
“E butta!” gli rispondeva Giovannino mentre continuava tranquillamente a mangiare il ben di Dio che c’era sul tavolo apparecchiato nel salone del castello.
E Gianni il Babbeo?
Era proprio un tipo fuori del comune.
I fratelli lo snobbavano ma la principessa volle lui perché riusciva a farla ridere mentre gli altri pretendenti erano noiosi da morire!
Quando sono stressata o non riesco a dormire o mi ammalo mi piace rifugiarmi dentro le storie.
Non penso alla spesa, al bucato, alle cose in disordine da rimettere … e mi avvolgo dentro parole che mentre scorrono mi proiettano un film.
In queste sere vado in Polonia con la storia di due signori anziani, un uomo ed una donna, che vivono in un posto isolato, coperto da una spessa coltre di neve, circondato da boschi e popolato da famiglie di renne.
Questi due scoprono che un loro vicino, vecchio anche lui, è morto.
Lo trovano in una casa lì nei pressi, steso stecchito sul pavimento della cucina.
Era un tipo prepotente e litigioso, avaro e dispettoso.
Chiamano la polizia ma non risponde nessuno alle loro telefonate perché sono in un luogo al confine con un altro stato e non c’è campo …
Intanto però nei paraggi forse si aggira un male intenzionato?
Ancora non lo so.
Alcune volte, la sera, quando vado a letto, anziché leggere, mi racconto la storia di qualcuno che entra in casa ed io cerco il motivo per cui lo fa.
È un alunno che ho trattato male e se l’è legata al dito?
È una donna a cui tanti anni fa ho rubato il fidanzato e adesso vuole vendicarsi?
È una spia che cerca un pacco erroneamente consegnato da un corriere?
Di solito non sciolgo l’enigma perché mi addormento prima di trovare la risposta.
Chissà cosa mi inventerò stasera, con il vento che soffia e sibila nella canna del camino, spalanca le finestre e, con un rumore sinistro, butta giù le scatole appoggiate in equilibrio precario sulle scale.
Forse penserò a te, come faccio spesso, ti accarezzerò i capelli, ti abbraccerò stretta stretta e sentirò il tuo profumo.
Ciao nipotina mia.
Tvb
Nonna Gabriella
Confermo la prima impressione di grande bellezza. Una malinconica rincorsa di una persona che cresce, nell’affetto e nel mistero. Si avverte un velo di tristezza, di solitudine ma anche di non resa. Mai si smette di cercare il contatto con chi amiamo di più al mondo, anche quando è difficile, quando la biologia non ci aiuta, quando la differenza di età pare crescere in modo esponenziale. L’amore dei nonni è inimmaginabile e resta in eterno. Non c’è persona che non ricordi i nonni, che non li citi in qualche momento della vita. Forse rimaniamo sempre come angeli custodi in una vetusta eternità.
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” chissà cosa mi inventerò stasera”
Bello quando q.cuno vuole inventare qcosa per te, per cullarti, bello quando una nonna scrive una lettera alla nipote….
Bello avere nonni, nonni attenti, amorosi che ti sanno dare la mano senza stritolarla……
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Io non ho avuto nonni. I miei genitori erano orfani di padre. Le nonne erano a tremila chilometri di distanza. Come si fa a fare i nonni? Ci si prova per tentativi ed errori. Così come a fare i genitori. E si è molto fortunati se nel tempo, in vecchiaia, c’è la possibilità, anche minima, di uno spiraglio di recupero.
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