Dov’è stesa occhi chiusi la donna non parla
né sorride, stanotte, dalla bocca piegata
alla livida spalla. Rivela sul corpo
finalmente la stretta di un uomo: la sola
che potesse segnarla, e le ha spento il sorriso.
Vedo – di Patrizia Fusi
Dall’alto vedo il mio corpo contorto sul sedile posteriore della macchina vedo il mio corpo straziato dalla tua ferocia nel colpirmi, ora non sento più dolore, tu che dicevi di amarmi che non sapevi vivere senza di me, ora dovrai farlo.
Nell’ultimo alito di vita che era dentro me, mi è passato davanti agli occhi tutta la storia: momenti gioiosi con mio fratello, da piccoli, mentre correvamo ai giardini rincorrendo il nostro cane Meta, sentendoci protetti dallo sguardo amorevole dei nostri genitori.
Il primo giorno di scuola, le feste gioiose dei compleanni, le ricorrenze natalizie passate con le famiglie degli zii e dei nonni, tanto cibo, regali, tanta compagnia e affetto.
La prima volta in gita sulla neve con i compagni del liceo, dove ci siamo guardati con occhi diversi.
I primi turbamenti d’amore, il piacere d’amare.
Il primo rapporto amoroso con tanta insicurezza, che negli incontri successivi si è sciolto, si è trasformato in piacere fisico e amore mentale.
Il tuo essere dolce premuroso e attento alle mie esigenze, fino a quando non sei diventato ossessivo facendo diventare il nostro amore una prigione.
Il sentirti fragile, il tuo non volere accettare la fine del nostro amore, la paura che tu non superassi il nostro distacco e ti potessi fare del male.
Il male l’ho ricevuto io per mano tua, ora del mio corpo puoi fare quello che vuoi, io volo via verso la luce.
MATITAECIELO 
Parole amare, sguardo di compassione e amore per una donna distrutta e perduta, parole incisive, dolenti e forti
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Attuale, intelligente, forte e delicato al tempo stesso, la vittima che infligge ” la solitudine eterna” al carnefice, che, purtroppo, non resterà al ” buio in eterno”.
Chapeau Patrizia🌹
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Brava Patrizia.Molto sentimento in questo racconto.Un quadro vivo di una realtà terribile che ai nostri giorni ci fa dire quanto di arcaico sia tornato a condizionare il rapporto di possesso del corpo di una donna.. arcaico e disvalori del presente uniti e se ne vedono effetti nefasti.
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Bello e terribile questo racconto di un’esperienza quasi trascendente .Forse ispirato agli atroci fatti di cronaca?!
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