Associazioni di idee: Luca ci dona Stefano Benni

Le piccole cose che amo di te
quel tuo sorriso un po’ lontano
il gesto lento della mano
con cui mi carezzi i capelli
e dici: vorrei averli anch’io così belli
e io dico: caro sei un po’ matto
e a letto
svegliarsi col tuo respiro vicino
e sul comodino
il giornale della sera
la tua caffettiera
che canta, in cucina
l’odore di pipa che fumi la mattina
il tuo profumo un po’ blasé

il tuo buffo gilet

Le piccole cose che amo di te
quel tuo sorriso strano
il gesto continuo della mano
con cui mi tocchi i capelli
e ripeti: vorrei averli anch’io così belli
e io dico: caro me l’hai già detto
e a letto
stare sveglia sentendo il tuo respiro
un po’ affannato
e sul comodino il bicarbonato
la tua caffettiera che sibila in cucina
l’odore di pipa anche la mattina
il tuo profumo un po’ demodé

Le piccole cose che amo di te
quel tuo sorriso beota
la mania idiota
di tirarmi i capelli
e dici: vorrei averli anch’io così belli
e ti dico: cretino,
comprati un parrucchino!
e a letto stare sveglia a sentirti russare
e sul comodino
un tuo calzino
e la tua caffettiera che è esplosa finalmente, in cucina!
la pipa che impesta fin dalla mattina
il tuo profumo di scimpanzé
quell’orrendo gilet

Le piccole cose che amo di te.

Stefano Benni

Ispirandosi ad alcuni versi di Neruda, la notte di Luca

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Scrivere, ad esempio: «La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri, in lontananza»
.
Il vento della notte gira nel cielo e canta.

La notte – di Luca Miraglia

foto di Lucia Bettoni

Da sempre è solo verso sera che la mente si placa e non rincorre le mille cose della giornata: dai compiti da bimbetto della scuola elementare agli impegni di studente adulto, dagli obblighi quotidiani del lavoro ai pensieri sull’oggi e sul futuro di un giovane figlio.

La sera che vira verso il buio accende il sereno tempo che mi appartiene.

La notte è il mio tempo.

Cessa la folla del giorno e si apre lo spazio.

Lento, a volte anche un po’ ottuso con una prospettiva breve che tuttavia lascia luogo all’immaginazione degli scenari più diversi.

Anche il corpo si rilassa e non percepisce più la fatica del giorno soprattutto se, come quasi sempre, si adagia sul tappeto della musica preferita.

Con leggerezza la notte ho saputo scrivere, ho saputo studiare, ho saputo lavorare… ho camminato per boschi e borghi, ho incontrato persone affini, ho amato per la vita…

Ho trovato e trovo conforto e serenità nel buio, non nascosto nelle sue ombre ma esplorando il suo tempo ed il suo spazio finalmente a mia misura, senza lasciare cose non dette, senza lasciare cose non fatte.