Sotto il cielo di trent’anni fa – di Carla Faggi

“Vedi quella costellazione laggiù? Quella è Cassiopea. E là vedi c’è Orione” ed io vedo il tuo dito, la tua bella mano, il tuo corpo accanto al mio… “quelle quattro stelle e l’altra sotto, quello è il carro maggiore”.
Intanto che mi mostri il cielo stellato con l’altro braccio mi tieni stretta a te, io appoggio la mia testa sulla tua spalla, sto bene.
“Quella striscia chiara che si vede appena è la via lattea, la vediamo solo in estate”
Quella è la nostra prima estate, sono ancora poche le notti che passiamo insieme, siamo in agosto del 1992, in quella casa in mezzo al bosco, che allora era solo tua e che ora condividiamo da quasi trent’anni, sulla terrazza due materassi. Abbiamo deciso di passare la notte coperti solo dal cielo stellato.
Mi stai raccontando il cielo, ed io penso che quel cielo è il più bello che io abbia mai visto, perché lì c’è proprio tutto, ci sono i nostri sogni, le nostre promesse, e…lì… lì proprio accanto a quella stella ci sono tutti i nostri programmi, le cose che faremmo, i posti che visiteremo, ci sono promesse di risate, di giochi, di baci e di carezze.
E là in fondo la vedi quella stellina? Cucinerò per te tutte le cose più buone del mondo, e tu cucinerai per me, ti nutrirò e tu mi nutrirai. Laverò i tuoi panni e tu laverai i miei, accarezzerò il tuo corpo e tu accarezzerai il mio.
Guardo quel nostro cielo stellato, stelle, stelle delle mie brame che ci regalerà il destino?
Stella cadente fammi esprimere un desiderio: noi insieme per tanto tempo ancora.
Eccone un’altra stella cadente, puoi esprimere un altro desiderio se vuoi.
No, non importa, mi basta questo. Voglio stare con te tanto , tantissimo, e ancora tanto tanto tanto tempo.



