ODORE DI CASTAGNACCIO – di Anna Meli

Con l’autunno arrivano le castagne chiuse nel loro riccio verde e spinoso. Calpestandolo escono fuori scure e lucide. Profumano di buono, di bosco, di muschio, di sé.
Una volta seccate e macinate si trasformeranno in una farina color avorio, dolce e profumata pronta per fare il tradizionale castagnaccio.
Per me é naturale associare ogni profumo a qualcosa di vissuto e questa sera quando Carmela è arrivata con un misterioso fagottino, ho intuito che doveva esserci qualcosa di buono. Un odore antico è arrivato fino alle mie narici ancora prima di essere aperto. Mi sono rivista bambina. La vecchia cucina, il vecchio tavolo pieno di segni, il nonno che mescola in una zuppiera farina di castagne che poi andrà a depositare in una teglia con una pioggia di pinoli e poi…. a cuocere nel forno della cucina economica a legna.
Un gradevole odore si spande appena aperto il forno e a me viene di pensare al “lupo lupaccio che mangia il castagnaccio” e già mi preparo all’assaggio del pezzettino che mi gusterò prima di dividerlo col resto della famiglia all’ora di cena.
Ancora una volta, e mi capita spesso, un profumo mi ha fatto sognare.
Castagnaccio❣
mi sembra di esser stata allattata a farina di castagne, a uvetta e pinoli, ad amore e noci …..
Faccio mio il tuo bellissiimo ” ancora una volta.?…….un profumo mi ha fatto sognare.
ROSY
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