Chiodo – di Gabriella Crisafulli

Se ne stava rincantucciato nel suo angolino ma aveva una gran voglia di uscire, di mostrarsi, di spargere il suo odore intenso.
La sua presenza evocava il Nord e il Sud, l’Est e l’Ovest, fondendo insieme gli angoli opposti del mondo.
Qualche grano non mancava nel sugo di cinghiale e dalla Maremma emigrava nei biscotti con macis e cardamomo di Salisburgo. Ma dagli Spekulatius precipita nel profondo Sud, in Puglia dentro ai Sasanelli.
La forma a stella decorava col suo bruno le bucce delle arance appese ai rami dell’albero a Natale e il suo profumo marcava il Tempio Bao’an sugli altari di Taipei.
E diventava sensuale nell’unguento per il corpo di olio di argan, patchouli, alloro e una punta di zenzero per prendere le distanze da un qui ed ora così faticoso.
Grazie chiodo.
La sua presenza evocava…tutti i punti del mondo.Bello per questa commistione di luoghi,di sapori,di ricette e di profumo.
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Grazie Nadia, mi sento cittadina del mondo.
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