ORIGANO – di Rossella Gallori

Prima parte, di una parte
Pensavo ad un avvenire migliore, ero vivo, sano, piccolo ma fiero, prestante, persistente, uno che definivano” ganzo”.
Stavo li, cioè non solo li, a volte in un vasetto, a volte in un vasone, in orto, su un balcone.
Poi andai al mare, un mare secco asciutto, forse senza acqua, ma con un sole, così sole….da togliermi l’ acqua dalle vene.
Fine prima parte
Lei era lì tronfia , rigonfia, alta sui fianchi morbidi, liscia di pancia, una regina, una pasta di femmina, una femmina di pasta, rotonda quel tanto da accogliere, raccogliere, aveva più esperienza di me, sicuramente.
Fine seconda parte
…mi ridusse in polvere, o quasi, conservai di me solo il profumo…quello no, quella zoccola di pizza non me l’ aveva tolto.
Lottai per lei, schiacciai il pomodoro, feci attentati alla mozzarella, soffocai i capperi uno ad uno…per non lasciarla più, mi ci spiaggiai sopra, corpo su corpo.
Profumo su calore
Lei regina, io imperatore… ORIGANO, per sempre
origano per sempre …grande Rossella nelle tre parti un crescendo di trasformazioni di questo origano gran signore che riesce a assumere il ruolo imperiale.. “mi ci spiaggiai sopra,corpo su corpo”…ma come ti verranno queste frasi a partire da una pizza cosparsa di origano!!!
Ganzissima come il tuo origano.
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E meraviglioso come fai danzare le parole per descrivere le cose che vuoi dire
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