Muri della campagna inglese per Nadia

MURI DI PIETRA – di Nadia Peruzzi

Photo by David Geib on Pexels.com


Tutto iniziò con dei muri di pietra, nella lontana Inghilterra a partire dal sedicesimo secolo.
A vederli erano pure belli sul verde smeraldo della campagna inglese, bagnato dalle piogge ricorrenti e dalle brume persistenti, dense e dalle nebbie che impedivano di vedere da qui a lì.
Usarono i contadini per costruirli.  Bianchi, pietra su pietra, muri a secco dall’aspetto inoffensivo e artistici. Parlavano la lingua di una grande sapienza e maestria, e dunque nulla di sotterraneamente pericoloso per chi li costruiva, anzi una finestra aperta su un futuro di grandi cambiamenti che per forza dovevano essere positivi.
I contadini lavoravano spediti.  La pianura si riempì in poco tempo.  Anche le dolci colline ne furono invase e quasi impreziosite. Quei muri di pietra bianca una sull’altra rompevano la monotonia che c’era stata fino a quel momento.
Chi si rompeva le mani d’estate e soprattutto in inverno per tirarli su, non coglieva il disegno che qualcuno aveva in testa da un po’. 
Lo scoprì più tardi, a poco a poco. Quello che era stato di servitù pubblica, anche se incolto, attorno ai villaggi e alle chiese, passò in mano a pochi e quei pochi non erano loro.
Per raccogliere quello che serviva a sfamare sé stessi e le proprie famiglie dovettero, a questo punto, sottomettersi ad un padrone.  Il muretto innocuo segnava la linea della proprietà dalla quale erano esclusi.
Su quelle colline e pianure color smeraldo punteggiate di bianco, agricoltura intensiva e capitalismo cominciarono a tenersi per mano. Il bello nascondeva un diavolo, come spesso accade.
Poi è stato ciò che la storia ci racconta.  Sviluppo inarrestabile, senza idea di un limite e muri a questo punto più alti elevati a difesa. 
La muraglia più alta, dalla notte dei tempi, quella che separa ricchi e ricchissimi dagli ultimi e penultimi sempre più poveri e senza mezzi. 
Gli ultimi della fila schiacciati a terra, e deprivati anche della forza e della volontà di infilare anche solo un piccolo cuneo per iniziare a buttarla giù. 
All’orizzonte nemmeno quel Robin Hood che ci ha fatto sognare da bambini e ci ha fatto schierare contro lo sceriffo di Nottingham e i crudeli suoi pari! 

Avatar di Sconosciuto

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

Lascia un commento