IL MURO – di Tina Conti

foto di Tina Conti
Devo confessare che ho sempre desiderato provare a impastare calce e mattoni, mi incantavo a guardare i vari operai che dal niente tiravano su pareti e case.
Da bambina ho molto giocato con terra, sabbia, legni e pietre, ma non ho
mai provato a usare la calce quando ho aiutato ORLANDO a casa mia a costruire i muretti del parcheggio
Ho sempre avuto il ruolo del manovale: con un cenno della testa lui mi
indicava quando azionare la betoniera e quando mettere acqua, niente di più e la sera, lasciava tutti gli strumenti puliti. Non potevo neppure pensare di fargli una sorpresa, si sarebbe molto offeso .Il desiderio di fare case e rifugi e muri e’ naturale negli uomini e i bambini spontaneamente vi si applicano.
Le insegnanti tedesche in visita alla nostra scuola ci hanno con sorpresa, mostrato immagini straordinari, contenute nel libro delle loro attività.
in una si vedeva un bambino nella vaschetta ricoperto di fango che con i piedi penzoloni si rotolava divertito
In un’altra si vedeva un ragazzino con stivali e lungo grembiule impermeabile che con un mattone in mano posava la calce su un muretto.
Queste esperienze ci fanno capire che costruire muri per difendersi, proteggersi, nascondersi sarà sempre una prerogativa degli esseri umani.
Nel nostro territorio abbiamo varieta’ diverse di costruzione di muri e muretti. Il materiale spesso veniva prelevato dai campi che così venivano
liberati per permettere alle culture di essere impiantate. Accatastato, veniva usato per muri a secco e le case.
Le belle pietre sbozzate invece servivano per recinzione di giardini, muri di
palazzi nobiliari e fortezze.
I bei muri intonacati a calce e decorati con disegni geometrici che si possono ancora incontrare nelle strade della campagna prossima alla
citta’, sono quasi delle opere d’arte, si diversificano molto da quelli che
a protezione di incursioni presentano sulla sommita’ cocci di vetro.
Nella nostra societa’ la storia di muri di separaione e segregazione prosegue con le sue crudelta’.
Nel mio ultimo viaggio in IRLANDA, terra verde e con una natura semplice
e essenziale, le divisione fra i vari gruppi religiosi e politici si leggono ancora nel paesaggio e nei territori dove i muri a volte sempre più alti
hanno segnato la vitae la storia di queste persone.
La mia cara amica ANNA MICELI ha disegnato e scritto un bel libro per bambini intitolato “ gli inquilini del muro”: con attenta osservazione e
maestria ha descritto la vita nelle varie fasi di animali, piante e insetti che
si fanno casa nei muri di pietra. Senza parole le immagini raccontano con poesia la bella storia della natura
Fra i vari muri di Tina il “muro casa” è quello che fa sognare .Piante ,animali e di tutto un po’ nascono e crescono trovando gli spazi che servono loro.
Mi ha fatto venire in mente una frase di Marx: “ Ognuno secondo le sue capacità,ognuno secondo i propri bisogni!”…in un muro così troverei casa benissimo !!
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