Tina in 100 parole

Occhi celesti curiosi – di Tina Conti

Sono sempre quella bambina con le trecce delle foto di scuola.

Viso rotondo, occhi curiosi , con le gambe e le mani sempre in movimento.

In apprensione per tutta la mia famiglia, contenta di stare all’aria aperta, con  il sole  e la pioggia. innamorata della vita  e della mia tribù di familiari.

Golosa di cioccolato, amante dell’arte  e della letteratura, dell’acqua  e della terra.

Bisognosa di relazioni umane e stimoli a migliorarmi e conoscermi.

Fortunata per aver avuto genitori onesti e amorevoli.

Amo  i colori e il movimento, mi piace ballare e ascoltare la musica.

Daniele in 100 parole

Dalla Calabria a Firenze – di Daniele Violi

Figlio di una valigia di cartone, nato in una meravigliosa città,   una parte  di questo mondo piena di storia. La mia storia nasce negli anni 50, primo figlio di una coppia di emigrati che da sud hanno rivolto le loro speranze,  la loro curiosità verso un mondo lontano, diverso, con culture sconosciute, consapevoli di fare grossi sacrifici, conditi dalla malinconia della lontananza da costumi, espressioni, persone,  affetti, da una terra,   una terra molto amata. Divento una rappresentazione dei loro sentimenti  e di proiezioni che hanno, a  parere mio, ricevuto il loro raggiungimento,  vissuto con felicità anche nei momenti più difficili.

Anna in 100 parole

Nata a primavera – di Anna Meli

Sono nata a primavera in casa. La mamma mi raccontava che le rondini garrivano sotto la grondaia, lei era felice. Ho avuto un’infanzia serena fatta di giochi e spensieratezza nella libertà della campagna.

            A cinque anni, la prima esperienza di asilo dalle suore durata pochissimo: non sopportavo regole. Crescendo tutto è proseguito nella normalità. A diciotto anni ho perso improvvisamente il mio amatissimo babbo, ma non ero sola, stavo già con Mario che mi ha aiutata a risollevarmi.

            Una volta sposati abbiamo avuto due figli, poi due splendidi nipoti che riempiono la mia vita. Sento Mario vicino in altra dimensione.

Sandra in 100 parole

C’è la Sandra – di Sandra Conticini

Ero una ragazzina timida,  chiusa, vergognosa,  allegra. Le  risate spensierate si sentivano. Quando andavo  da un’amica i vicini dicevano: C’è la Sandra.

Poi la vita mi ha messo alla prova, mi sono un po’ aperta, ma è arrivata  tristezza,  senso di fastidio continuo.

Il tempo trascorso, l’età mi hanno aiutato a non ascoltare giudizi altrui,   tranquillizzarmi un po’.

Vorrei trovare la pace , ma è difficile.

Cerco di sdrammatizzare la vita ma dentro sto male, mi aiuta  il tempo che passa.

Sto bene  quando vedo  mia figlia felice.

Amo  stare in compagnia, chiacchierare con amici, persone che mi dimostrano affetto.