Come in tassì – di Gabriella Crisafulli

Sono nata a Palermo in via Crocifisso Pietratagliata nella casa di Giacalone che ha truffato i miei genitori.
Così sono andata a vivere dalla nonna con gli zii ragazzi.
In seguito c’è stata Como, Caserma De Cristoforis.
Dopo andammo in via Alciato ma papà fu trasferito a Varese: Caserma Garibaldi.
Quando andò a Legnano rimanemmo nella Caserma Garibaldi.
Poi Firenze, Costa Scarpuccia e via Santo Stefano in Pane.
Successivamente Pistoia, Caserma Marini.
E fu la volta di Napoli, Mergellina e via Epomeo.
Di nuovo Firenze, via della Rondinella e adesso via Rubaconte da Mandello.
Sono arrivata.
Casa mia.
Mi fermo qui.
Ottima scelta quella di raccontarti con le “caserme” del padre. Dice tutto il girovagare, lo spaesamento, i legami interrotti o impossibili, la precarietà e alla fine la sosta solitaria.
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Ho viaggiato con te, fatto e disfatto valige, in un viaggio lungo e difficile, mi sono persa con te, nelle tue case/ caserme, nel tuo cercare la meta, raggiungendola, tra le lacrime ed i sorrisi.
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Uno stile perfetto, come le parole bastano a raccontare amarezze, atmosfere, sentimenti , senza aggettivi, nude. Parlano di piu’, piu’in profondo.
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