Occhi chiusi per Patrizia

Ad occhi chiusi – di Patrizia Fusi

Sono bendata, fra le mie mani ho una palla liscia e fredda, inizio ad esplorarla, la picchietto con le unghie, il rumore che fa mi sembra di plastica dura, potrebbe essere una palla del gioco delle bocce, toccandola bene mi rendo conto che non può esserlo perché ha un piccolo lato piatto, rimane ferma sul tavolo.

L’accarezzo ancora, il freddo dell’oggetto entra nelle mie mani, io trasferisco a lui il mio calore il tutto diventa più omogeneo.

Penso che sia un ferma carte, lo vedo su una scrivania di noce massello con sopra tanti fogli lasciati dalla signora che ci lavora, su un gruppo di essi fa bella mostra di sé la palla, dalla finestra in questo momento entra la luminosità della bella giornata i raggi del sole la trapassano formando i colori dell’iride.

Quando mi sono tolta la benda, l’ho vista è una bella palla di cristallo, con in fondo un pezzo di mare blu intenso sopra ci galleggiano delle sfere una dentro l’altra, brillanti.

L’oggetto che io ho portato è il ricordo di un regalo ricevuto dalla mamma di un ragazzo di Sarajevo che la mia famiglia aveva adottato a distanza con l’aiuto burocratico dell’ARCI, diverse famiglie avevano aderito a questa iniziativa.

Nel programma oltre al sostegno economico era previsto che un anno avrebbero trascorso le festività natalizie presso le famiglie affidatarie.

Andammo a riceverli al porto di Ancona, tanta emozione nel vederlo, timore di non essere abbastanza accogliente, timore per la lingua, ci salvammo con i gesti e quel po’ d’inglese che sapevamo.

Il ragazzo portò in dono alcuni oggetti, tutti belli, ma quello che mi colpi di più era un bossolo in ottone che un artigiano ha riutilizzato come porta fiori incidendoci sopra un disegno e la scritta Sarajevo.

Ogni volta che lo vedo penso all’orrore delle guerre, e di come un bossolo che può aver procurato la morte, sia stato trasformato in un oggetto per contenere una cosa bella come i fiori.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Occhi chiusi per Patrizia”

  1. bello l’oggetto che hai portato, un modo per esorcizzare la guerra e la morte . Gli oggetti sono inerti, è l’uomo che li fa diventare distruttivi o costruttivi.

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  2. Patrizia hai fatto una cosa bellissima e hai dato ad un ragazzo un periodo di spensieratezza che credo ti ricordi per tutta la vita 😘

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  3. Da una palla di luce alla bruta realtà della guerra..ci accompagni per mano come sai fare tu.

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