La palla di vetro – di Rossella Bonechi

È bellissima quella palla di vetro trasparente con la sua base blu oltremare, come se ci avessero fatto cascare dentro una goccia d’inchiostro che poi si è spanta atterrando sul fondo. È statica, pesa sulla mano, inamovibile sulle carte che deve tenere ferme. Eppure nel suo interno ci deve essere stato un momento in cui era tutta un ribollire, magari quando era ancora incandescente vetro colato, magma da modellare, perché quelle bolle che vedo dentro, simmetriche e un po’ inquietanti, le ha create qualcuno che ha reso solida l’aria. Mi guardano come sfingi, con il loro ombelico centrale dal quale sicuramente è sfuggita un’altra piccola bolla rotonda che ognuna ha davanti a sé. Quanto lavoro per arrivare a questo oggetto! Merita che venga posto nel luogo migliore dello studio, dove il sole passa dai vetri della finestra apposta per trafiggerlo e illuminarlo fin dentro. Allora pesantezza e leggerezza giocano tra loro e danno vita a quello che in realtà è solo un pezzo di vetro, così come noi aspettiamo un fascio di luce che ci animi quando i pensieri opprimono come un fermacarte.
Grazie
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è statica, è vero, però con le tue parole l’hai trasformata in una palla dinamica, l’inchiostro,le bolle….ed infine ilgioco! dalla staticità al movimento!
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Bella l’immagine dei giochi di luce che danno vita ad un gioco in cui leggerezza e pesantezza si rincorrono.Bisogno di luce di cui abbiamo bisogno anche noi quando sentiamo il peso delle incombenze della vita e dei pensieri. Bello.
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