Inizia Marzo tra neve e pioggia….un po’ di passato non guasta

copertina del libretto 2017-18
Poesia di Arpalice Cuman Pertile
O marzo
O marzo, che i petali rosa
dei fiori di pesco colori,
o marzo, che a volte disserri
i primi soavi tepori,
e a volte ventoso e gelato
tormenti le erbette del prato.
O marzo, non fare il cattivo,
non rompere i rami fioriti,
i rami dei peri e dei meli,
che poi daran frutti squisiti.
Che albero sono: Mimma Caravaggi (1 marzo 2016)
Mimma: Sono un Cerro, una quercia particolare. Alta imponente sui 25 metri di altezza che mi permettono di guardare il cielo più da vicino e spaziare lo sguardo nell’infinito tra panorami verdeggianti e collinosi e le montagne coperte di neve molto ravvicinate. Le mie fronde arrivano fino a terra colme di foglie lanceolate e frastagliate come quelle di tutte le querce. Ho come frutti delle ghiande particolari con un cappuccio riccio a formare una piccola parrucca sul mio frutto. Vengo visitata quotidianamente da vari amici come cinghiali pronti ad arraffare tutti i frutti che cadono dai miei rami, copiosi e abbondanti e loro a grufolare felici dell’abbondante pasto. Anche i caprioli vengono spesso a pascolare e mi salutano con il loro suono gutturale piuttosto goffo e brutto ma se li guardi sono bellissimi, eleganti e con degli occhioni timidi e dolcissimi. Ci sono poi gli scoiattoli che percorrono in lungo e in largo le mie fronde facendo risuonare il fruscio delle foglie, quasi una musica eterea. Squittiscono allegri e spensierati cogliendo qualche ghianda che si portano alla bocca con le due zampette e rimanendo in piedi sono uno spettacolo di allegria e buonumore. Non mi devo scordare degli amici uccelli che fra i miei rami costruiscono un nido ben riparato anche da pioggia battente. Li’ nascono i piccoli che affamati richiamano continuamente i propri genitori affinché non si dimentichino di loro e del loro pasto. Se poi scendiamo tra le mie radici c’è addirittura un altro mondo. Piccoli insetti, vermiciattoli striscianti il cui compito è di tenere pulite e areate le mie radici, grandi e piccole, ramificate in largo e lungo e che mi permettono di prendere il nutrimento per crescere forte e copioso. Quando poi arriva il vento ! Quel venticello leggero che spolvera le mie foglie e crea col il suo passare una musica dolce e soave a fare quasi da ninnananna ai piccoli uccelli appena nati. A volte arriva anche un vento ghiaccio e forte che mi stringe in una morsa di freddo terribile, ma è molto rara per fortuna. So che starò qui a lungo per ancora decine e decine di anni a venire ma sicura che non sarò mai sola ma sempre attorniata dai miei piccoli, rumorosi, ingombranti, teneri amici.
Marzo 2020 – di Gabriella Crisafulli
Il mio cuore
fatica a carburare
è un po’ verde
inacidito
inaridito
inaudito
acerbo?
Le amiche disperdono
fobie, fantasmi
menzogne, sortilegi
Vorrei un cuore
almeno arancione.
Questi giorni di marzo – di Tina Conti (marzo 2020)
Ci saranno giardini curati e fioriti, alberi rigogliosi e potati a dovere, in campagna la natura è in piena gioia. Al mattino quando guardo fuori, gli uccelli sono in grande movimento. Si infilano nelle siepi a portare fili d’erba e scappano di nuovo volando rasoterra. Le capinere arrivano veloci a becchettare i semi davanti alla porta. Sono mattiniere, per sorprenderle mi devo appostare dietro il vetro. Io fuori mi sento come loro, spensierata, allegra, ignara. Ho piantato un nuovo albero, lavorato nell’orto, riordinato le parcelle che quest’anno son ben disegnate. Nel lavoro di rinnovo della recinzione sono riuscita a far partecipe mio marito e un suo amico, la struttura di nocciolo che ho comprato si armonizza con il cancellino in castagno che avevamo sistemato tempo addietro. Sono proprio orgogliosa del lavoro, posso raccogliere insalate, cicoria e cavoli piantati in autunno. Visto quanto tempo ho a disposizione ho interrato la patate germogliate aiutata dalla mia nipotina , non lo facevo da tempo ma visto che avevano messo gli occhi come ho detto a Tea e lo spazio è aumentato ci ho riprovato. Sembra tutto normale (fuori) ma nella mia mente passano le nuvole, quando ripenso alla situazione attuale. Sento le notizie alla televisione vedo il lavoro dei medici e degli operatori sanitari. Quanto siamo vulnerabili noi che ci sentiamo immortali, oggi piove, le notizie da fuori portano tristezza e silenzio, ripensiamo alla nostra vita, cuciniamo, leggiamo, ascoltiamo una musica, ci aiutiamo ad avere coraggio.
Giorni di marzo – Gabriella Crisafulli (2017)
Due ragazzi per via
sotto un ombrello
si riparano dalla pioggerella
di un grigio lunedì di marzo
sprizzano gioventù
e luce
intorno
Anni verdi
1 marzo 2018 – di Maura Corazzi
Questa notte ho chiesto all’infermiera di aprire la finestra nel silenzio del reparto e di nascosto sono volata fuori, nel prato ricoperto di bianco sotto un cielo scuro ma dal quale scendevano bellissimi fiocchi bianchi soffici come il cotone ! la Maura ha preso il suo arco si è messa in posizione con i piedi nudi facendo arrivare quella sensazione di nuovo, di fresco fino alla testa di cambiamento; ho disteso l’arco, scoccato la freccia nel buio tra i fiocchi che scendevano e tenendo gli occhi chiusi sono rimasta ferma in posizione di tiro per fare mio il rumore della freccia che colpisce il paglione e quando sento il crok apro gli occhi e vedo la freccia nella speranza: era nell’azzurro, poi non so come mi ritrovo a letto con la sensazione vera o no non si sa di avere i piedi umidi !
COMUNQUE TRA BRUCHI E FARFALLE marzo 2018– di Rossella Gallori
VOLO, NON SO BENE DOVE POSARMI,
COMUNQUE VOLO, ASPETTAMI, SE VUOI.
NASCO OGGI, VESTITA DI ORGANZA AZZURRA.
COMUNQUE VOLO, INSEGUIMI, SE PUOI.
VEDO, FANTASTICANDO,CON I MIE MILLE OCCHI ILTUO CUORE.
COMUNQUE VOLO, CERCAMI, NON MI NASCONDERÒ.
…..NON AVRÒ PAURA DI MORIRE DOMANI, VOLO, COMUNQUE VOLO……
